web marketing rispettando il codice deontologico

È possibile fare web marketing rispettando il codice deontologico?

La possibilità di promuovere l’attività forense è una novità recente nel panorama italiano e, per questo, il numero di avvocati che sfruttano sito, blog e social per far conoscere i propri servizi è ancora limitato.

La difficoltà principale è capire come fare web marketing rispettando il codice deontologico.

In questo post vogliamo riassumere brevemente il contenuto di quegli articoli del codice deontologico che più di tutti impattano sulla promozione web degli avvocati e darvi la nostra personale opinione a riguardo.

QUALI SONO I LIMITI IMPOSTI DAL CODICE DEONTOLOGICO ALLA PROMOZIONE DEGLI AVVOCATI

 

ART.9

La condotta di un avvocato deve basarsi sui principi di indipendenza, lealtà, correttezza, dignità, morigeratezza, decoro, diligenza e competenza.
Questi principi si estendono anche alla vita privata.

Dal punto di vista della comunicazione, questo articolo può avere un impatto sull’uso che gli avvocati fanno dei social network, dove il confine tra pubblico e privato è molto labile, spingendoli a prestare particolare attenzione a ciò che decidono di condividere.

ART.11

Il rapporto che un avvocato stabilisce con il proprio cliente deve basarsi sulla fiducia.

Fortunatamente, questo è anche il principio fondamentale del content marketing, il marketing dei contenuti, il cui scopo è proprio creare una relazione di fiducia con l’utente condividendo con lui contenuti utili e onesti.

ART.14

Un avvocato deve accettare solo incarichi che è in grado di svolgere con adeguata competenza.

Questo articolo contiene un suggerimento molto utile per fare web marketing rispettando il codice deontologico: puntare su una comunicazione onesta, basata sulle proprie competenze e le proprie esperienze.

Molti professionisti credono che “farsi pubblicità” significhi vendersi per quello che non si è allo scopo di raccogliere più clienti possibili.
In realtà, è molto più proficuo concentrarsi su una nicchia specifica, realmente interessata a ciò che si può offrire, invece che disperdere le proprie risorse nel tentativo di fare contenti tutti. Quest’ultima è una strategia che sul lungo periodo comporta danni sia sul piano dell’immagine che su quello economico.

ART.17

È consentita l’informazione sulla propria attività, anche in via informatica. Le informazioni condivise devono essere trasparenti, veritiere, corrette, non equivoche o ingannevoli o denigratorie, né suggestive o comparative.

Il codice deontologico suggerisce la possibilità di utilizzare sito, blog e social per farsi conoscere. Ciò che conta è rispettare quei principi che, come già detto, permettono di creare una relazione di fiducia con i propri utenti.

ART.19

Gli avvocati devono mantenere un comportamento ispirato a correttezza e lealtà verso colleghi e istituzioni.

Anche questo articolo offre, secondo noi, un ottimo suggerimento per la condotta che un avvocato dovrebbe tenere online, soprattutto sui social network.

I social raccolgono moltissimi esempi di professionisti di qualsiasi settore che si sono lasciati andare a commenti negativi sull’operato di colleghi o istituzioni.
Sebbene questi comportamenti tendano spesso a portare molta visibilità al soggetto e a favorire le reazioni degli utenti, l’idea che “bene o male, l’importante è che se ne parli” non porta mai dei risultati duraturi.
Se il vostro scopo è farvi scegliere per le vostre qualità professionali e umane, molto meglio puntare sull’onesta e la correttezza.

ART.35

L’art.35 riprende quanto già detto nell’art.17 con l’aggiunta di alcuni elementi.
Per esempio, indica che la comunicazione degli avvocati non deve contenere riferimenti a cose che non riguardino la professione.

In termini di marketing, significa che bisogna prestare attenzione a ciò che si decide di pubblicare, soprattutto sui social ma anche sul blog.

La tentazione di condividere elementi della propria vita privata o di discutere di temi “alla moda” può essere forte e, in una certa misura, può aiutare a favorire la relazione di fiducia con gli utenti.  Ma coloro che vi seguono sono interessati ad altro.
In particolare, desiderano capire come risolvere i loro problemi e se potete essere l’avvocato giusto per farlo.
Puntate su questo.

ART.37

È uno degli articoli più interessanti, poiché indica il divieto all’accaparramento della clientela.

Se lo scopo della pubblicità è raccogliere clienti, come si può fare web marketing rispettando il codice deontologico?

L’articolo stesso ci offre la soluzione.
Infatti, a essere vietati sono i seguenti comportamenti:
– affidarsi ad agenzie o procacciatori per trovare clienti,
– cedere denaro per ottenere clienti,
– accettare omaggi, prestazioni o vantaggi in cambio di clienti.

Il web marketing va ben oltre la raccolta di nuovi clienti.
L’ottenimento di un nuovo cliente è infatti il risultato di quel rapporto di fiducia che l’avvocato dovrebbe sforzarsi di creare con i propri utenti tramite il suo sito, il suo blog e i suoi profili social.
È un rapporto che si crea nel tempo e nel quale l’utente è sempre libero di scegliere se, come e quando diventare cliente.
Persino la decisione di investire in annunci pubblicitari a pagamento dovrebbe essere presa a partire da questo principio.

ART. 57

Anche questo articolo è interessante, poiché impedisce agli avvocati di sfruttare a fini promozionali elementi a disposizione di altre tipologie di professionisti.

L’articolo vieta di:
– divulgare notizie coperte dal segreto d’indagine,
– fare leva sul nome dei clienti,
– enfatizzare le proprie capacità,
– sollecitare articoli, interviste o conferenze stampa.

In altre parole, gli avvocati non hanno la possibilità di autopromuoversi facendo leva sui risultati del proprio operato o sulla fama dei propri clienti.
Ma è davvero un limite?
Non così tanto.

I criteri che portano un utente a scegliere un professionista e non un altro sono molteplici.
La fama è certamente un fattore che può aiutare, ma a fare la differenza è il grado di competenza che si riesce a trasmettere e il rapporto di fiducia che si crea con gli utenti.

COME FARE WEB MARKETING RISPETTANDO IL CODICE DEONTOLOGICO

 

Fare web marketing rispettando il codice deontologico è quindi possibile.
I principi indicati dal codice si basano, infatti, sul comune buon senso e sono del tutto in linea con le attuali tendenze del web marketing.

Onestà, rispetto, condivisione di contenuti di valore e impegno nel creare un rapporto di fiducia. Questo è ciò su cui bisogna puntare.
I mezzi a disposizione per farlo sono molteplici, così come lo sono le possibili strategie.

Per capire quali siano quelle più adatte i vostri obiettivi, vi invitiamo a scriverci per fissare una consulenza personalizzata. Contattaci.

 

———-

LEGGI ANCHE:

Premi dedicati agli avvocati: risorsa o inganno?

Facebook e la sentenza sul valore commerciale dei dati personali

TORNA ALLE NOTIZIE

Servicematica

Nel corso degli anni SM - Servicematica ha ottenuto le certificazioni ISO 9001:2015 e ISO 27001:2013.
Inoltre è anche Responsabile della protezione dei dati (RDP - DPO) secondo l'art. 37 del Regolamento (UE) 2016/679. SM - Servicematica offre la conservazione digitale con certificazione AGID (Agenzia per l'Italia Digitale).

Iso 27017
Iso 27018
Iso 9001
Iso 27001
Iso 27003
Agid
RDP DPO
CSA STAR Registry
PPPAS
Microsoft
Apple
vmvare
Linux
veeam
0
    Prodotti nel carrello
    Il tuo carrello è vuoto