Redazione 17 Giugno 2025

Truffe bancarie, l’UE lascia scoperti i consumatori per 18 mesi

A partire da aprile 2024 è entrato in vigore il Regolamento UE 2024/886 sui bonifici istantanei, ma la vera tutela per i consumatori arriverà solo il 9 ottobre 2025. Fino a quella data, infatti, le banche e gli altri prestatori di servizi di pagamento (PSP) potranno continuare a eseguire bonifici istantanei e urgenti senza l’obbligo di effettuare una verifica preventiva dell’identità del beneficiario, lasciando così i consumatori esposti al rischio di frodi.

Una criticità tanto più evidente se si considera che le truffe bancarie via bonifico sono tra le frodi più diffuse e dannose per i risparmiatori europei. Il regolamento europeo introduce finalmente il servizio di verifica del beneficiario (VoP — Verification of Payee), una procedura che consente al pagatore di sapere in anticipo se il nome del destinatario corrisponde effettivamente all’IBAN indicato. Ma mentre il testo è già pienamente efficace, le banche avranno tempo oltre un anno e mezzo per adeguare i propri sistemi, creando un vero e proprio “vuoto di tutela” a discapito dei clienti.

Il paradosso normativo e il rischio di un approccio dilatorio

Il punto critico è proprio il periodo transitorio: mentre le banche continuano a offrire bonifici istantanei — operazioni non revocabili e con tempi di esecuzione rapidissimi — il sistema di verifica obbligatorio scatterà solo a partire dal prossimo ottobre 2025. È facile intuire come in questo lasso di tempo i consumatori rischino di essere vittime di truffe che il nuovo strumento VoP avrebbe potuto impedire.

Il regolamento, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 19 marzo scorso ed efficace dall’8 aprile, prevede sì una scadenza ultima per l’introduzione della verifica, ma non vieta di anticiparla. Anzi, i considerando del testo europeo indicano chiaramente che la misura è necessaria per rafforzare la sicurezza e la fiducia nei pagamenti digitali. Nonostante ciò, molti istituti bancari sembrano orientati ad attendere l’ultimo giorno utile.

Responsabilità bancaria e dovere di diligenza: cosa potrebbe decidere la giurisprudenza

Il quadro giuridico è complesso. Secondo consolidata giurisprudenza, la responsabilità delle banche deve essere valutata in base agli standard di diligenza professionale richiesti al momento del fatto dannoso. Dal momento in cui una nuova misura di sicurezza è tecnicamente nota e concretamente applicabile, gli istituti di credito non possono più ignorarla, anche se la normativa concede tempo per adeguarsi.

Le possibili interpretazioni giurisprudenziali che potrebbero emergere sono tre:

  1. Responsabilità piena immediata: le banche sarebbero già oggi obbligate ad adottare soluzioni equivalenti alla VoP, essendo noto il contenuto del regolamento e le linee guida tecniche già pubblicate dal European Payment Council.
  2. Responsabilità progressiva: la responsabilità aumenterebbe man mano che ci si avvicina alla scadenza del 9 ottobre 2025, tenendo conto dei tempi di conoscenza, della disponibilità tecnica e delle best practices del mercato.
  3. Doppio binario di responsabilità: gli istituti che anticipano l’adeguamento beneficerebbero di una presunzione di diligenza, mentre quelli che attendono dovrebbero dimostrare di aver comunque adottato misure alternative idonee a ridurre i rischi o limitare i servizi più pericolosi.

Il nodo della diligenza professionale e il diritto dei consumatori

Alla luce di queste considerazioni, è evidente come il vero problema non sia solo normativo, ma soprattutto di etica professionale e responsabilità tecnica. La Cassazione ha chiarito che la diligenza bancaria deve essere parametrata ai rischi tipici del settore e che, in caso di bonifico erroneo o fraudolento, spetta alla banca dimostrare di aver adottato tutte le cautele necessarie per prevenire il danno.

Nel contesto attuale, questo significa che le banche, pur non obbligate formalmente al VoP fino a ottobre 2025, potrebbero essere chiamate a rispondere per non averlo comunque implementato, laddove tecnicamente possibile, o per aver offerto bonifici istantanei senza adeguate misure di sicurezza


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