Sulmona – I tribunali di Sulmona, Avezzano, Lanciano e Vasto resteranno aperti. A ribadirlo è stato Gaetano Campo, Capo del Dipartimento dell’Organizzazione Giudiziaria (DOG), durante un incontro con la delegazione del Coordinamento di sindaci e presidenti degli ordini forensi, giunti nuovamente a Roma per difendere i quattro presidi giudiziari.
La conferma arriva dopo settimane di mobilitazione. «Siamo aperti e resteremo aperti», ha dichiarato Luca Tirabassi, presidente del Consiglio dell’Ordine Forense di Sulmona, che ieri ha convocato un’assemblea degli avvocati per illustrare le ultime iniziative del Coordinamento, composto da rappresentanti degli Ordini Forensi e amministratori locali delle quattro città interessate dalla riforma della geografia giudiziaria.
Tirabassi ha ricordato che segnali incoraggianti erano già emersi nell’incontro del 19 novembre scorso presso il Ministero della Giustizia, alla presenza del sottosegretario Andrea Delmastro Delle Vedove e dei parlamentari Guido Liris, Etelwardo Sigismondi e Guerino Testa. «Avevamo avuto importanti rassicurazioni già dal sottosegretario Delmastro – ha spiegato Tirabassi – e ora l’analoga conferma ci è stata fornita anche dal capo del DOG. Resteremo ovviamente vigili per verificare che tali intendimenti siano concretizzati nel più breve tempo possibile».
Il Coordinamento, tuttavia, non abbassa la guardia. Se i tempi di approvazione del disegno di legge governativo dovessero dilatarsi, Tirabassi ha già annunciato la strategia: «Laddove il disegno di legge di matrice governativa non fosse approvato in tempi celeri, sarà nostra premura sollecitare il Governo ad adottare un’ultima proroga “ponte” per consentire al Parlamento di varare definitivamente la legge di salvaguardia nell’ambito di una più ampia revisione della geografia giudiziaria».
La chiusura dei quattro tribunali non provinciali, più volte denunciata dal Coordinamento, avrebbe infatti gravi conseguenze. «Con la soppressione di questi presidi, metà regione – e proprio quella orograficamente più complicata – si troverebbe sguarnita di punti di riferimento giudiziari, con gravi disagi e pregiudizi per la tutela dei diritti e della stessa sicurezza dei residenti del Centro Abruzzo», ha sottolineato Tirabassi.
Il rischio di lasciare i cittadini senza presidi di giustizia in territori difficili da raggiungere è al centro delle preoccupazioni di sindaci, avvocati e amministratori locali, che chiedono certezze non solo sui tempi di approvazione della legge, ma anche sulla possibilità di garantire continuità operativa ai tribunali.
La battaglia, per ora, sembra aver ottenuto un importante risultato, ma la vigilanza resterà alta: la partita sulla geografia giudiziaria non è ancora chiusa.
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