28 Gennaio 2025 - Dopo la provocazione

Sisto contro i magistrati: «Gesto di belligeranza contro il Governo, inaccettabile condizionare la democrazia»

Il viceministro alla Giustizia critica l’abbandono delle Corti d’Appello e un episodio provocatorio durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario.

L’abbandono delle aule durante le cerimonie di inaugurazione dell’anno giudiziario da parte di alcuni magistrati è un «evidente gesto di belligeranza» nei confronti del Governo. A dirlo è il viceministro alla Giustizia, Francesco Paolo Sisto, in un’intervista rilasciata a Repubblica. Per Sisto, i giudici non devono «condizionare le scelte della democrazia rappresentativa», sottolineando che «lasciare l’aula quando prende la parola il rappresentante del Ministero è una mancanza di rispetto per l’istituzione, con cui i giudici hanno l’obbligo di collaborare».

Sisto insiste sul ruolo centrale del Parlamento, che «è libero di valutare temi, contributi, idee e poi decidere se e come recepirli», ribadendo che nessuno ha il diritto di «intromettersi e condizionare le scelte della democrazia rappresentativa».

Nel suo intervento ad Agorà Weekend, il viceministro ha affrontato anche il controverso episodio avvenuto presso la Corte d’Appello di Roma, dove il giudice Zaccaro, membro di Area, ha consegnato due dadi per alludere al “sorteggio” previsto per i membri del nuovo Consiglio Superiore della Magistratura (Csm).

«Ho trovato quell’episodio molto sgradevole. È stato un gesto premeditato, quasi fosse una scena da Striscia La Notizia o Le Iene, con tanto di collega che riprendeva il tutto», ha dichiarato Sisto, criticando duramente il comportamento definendolo «volgare» e una «beffa delle istituzioni». Il video, secondo il viceministro, era chiaramente destinato ai social con l’intento di creare una «aggressione molto sarcastica» nei suoi confronti.

L’episodio è stato condannato pubblicamente da Sisto durante il suo intervento ufficiale. «Ho stigmatizzato questo comportamento sin dall’inizio del mio discorso e alcuni magistrati si sono dissociati completamente da questa modalità», ha aggiunto. Tuttavia, per il viceministro, quanto accaduto evidenzia un problema più ampio. «Questa è la magistratura che non va bene. Il problema è molto serio», ha concluso.


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