Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Bologna, insieme ad altri sette Ordini distrettuali, ha accolto con favore l’avvio del dibattito pubblico sulla separazione delle carriere. In una dichiarazione congiunta, ha espresso la propria soddisfazione e ha sottolineato l’importanza di un confronto informato, professionale ed equilibrato, fondato sui valori costituzionali e ordinamentali. Questo dibattito, secondo il COA, è fondamentale per orientare il pensiero dei cittadini verso una consapevolezza democratica.
Il COA ha rimarcato il proprio impegno per un dialogo laico ed equilibrato, basato sul metodo dialettico come strumento per la formazione delle convinzioni. Tuttavia, ha espresso disappunto per la presa di posizione pubblica del Dottor Scalabrini, Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Bologna.
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Nella sua lunga lettera, Scalabrini ha associato la tesi della separazione delle carriere a Licio Gelli, “piuttosto che riconoscerne le radici in una parte significativa dei padri costituenti”. Scalabrini ha inoltre evocato una resistenza alla riforma paragonabile a quella della linea del Piave, un richiamo storico che il COA ha ritenuto improprio.
Secondo il COA, questi richiami impropri rischiano di provocare solo un rifiuto piccato nei confronti dei momenti di conoscenza, confronto e valutazione democratica che l’avvocatura istituzionale si impegna a garantire. Il rifiuto di partecipare a tali momenti di dialogo è visto come un segnale di ostilità e rigetto, invece di un’opportunità per un confronto costruttivo.
Il COA di Bologna ha ribadito che non vi può essere alcun pericolo nel conoscere e nel deliberare con cognizione di causa. Ha assicurato che l’avvocatura bolognese sarà sempre disponibile a discutere e a creare occasioni di dibattito con chiunque ritenga che la dialettica sia la modalità corretta per prendere decisioni democratiche.
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