Riscatto della laurea e contributi: le risposte di Cassa Forense

Sul sito di Cassa Forense è attivo un servizio di risposta alle domande degli iscritti. Dopo essere entrati con il proprio codice meccanografico, si procede a inserire il testo della domanda (massimo 180 caratteri). La risposta viene pubblicata nella relativa sezione. Tra gli ultimi temi trattati dalla Cassa, c’è molto interesse, per esempio, riguardo il riscatto della laurea.

Riscatto della laurea

La Cassa chiarisce che è possibile rateizzare al massimo 10 rate l’importo dovuto, con l’applicazione degli interessi al tasso del 1,50%. Gli anni di cui si può richiedere il riscatto sono al massimo 4 per le lauree del vecchio ordinamento e 5 per quelle del nuovo ordinamento. Terminato il pagamento degli oneri per il riscatto, la posizione dell’iscritto viene aggiornata automaticamente.

Qualora l’iscritto avesse la necessità di certificare le somme versate per il riscatto, potrà richiederla a mezzo di pec all’indirizzo istituzionale@cert.cassaforense.it

Pagamento dei contributi

Riguardo il pagamento dei contributi, l’ente previdenziale fa sapere che:

  • le fatture emesse dall’avvocato per riaddebitare i costi dello studio ai colleghi che fanno parte dello studio, possono essere stornate dal volume d’affari IVA. Su queste fatture, non sarebbe dovuto il contributo integrativo. Il consiglio dell’Ente è quello di conservare in ogni caso tutta la documentazione fiscale in caso di contraddittorio;
  • un dipendente part-time di un’azienda privata che voglia iscriversi all’Albo non può versare il contributo integrativo del 4% se è iscritto all’INPS. Deve iscriversi obbligatoriamente a Cassa Forense e deve versare anche i contributi minimi annuali;
  • il pagamento dei contributi (minimi e integrativi) resta anche per coloro che percepiscono la pensione di invalidità della Cassa.

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