Il Consiglio dei Ministri approva la bozza della delega per la riforma fiscale
La bozza della delega per la riforma fiscale redatta quest’estate dalle Commissioni di Camera e Senato è ora approvata. Il testo in questione, composto da 10 articoli, si pone l’obiettivo di ridurre le micro tasse e semplificare il sistema di tassazione. Quindi, la volontà è di contrastare evasione ed elusione fiscale pur mantenendone la progressività.
Riforma fiscale: meno tasse sulla classe media, interventi sul catasto, Iva, Irpef e Ires
“la legge è una legge delega e quindi è una legge generale che poi andrà riempita da contenuti con un ulteriore momento di confronto.” Con queste parole il premier Mario Draghi introduce gli interventi che l’Esecutivo intende mettere in atto con la nuova riforma fiscale. In effetti, il Governo ha a disposizione 18 mesi di tempo per i decreti che daranno attuazione alle disposizioni della delega.
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Nello specifico, l’articolo 7 della bozza prevede la “Modernizzazione degli strumenti di mappatura degli immobili e revisione del catasto dei fabbricati”. Quindi, si vogliono classare gli immobili non censiti e quelli abusivi, attribuendo a ciascuno il suo valore e la sua rendita attualizzati. La tempistica indicata pone l’obiettivo al 1° gennaio 2026: giorno in cui i nuovi dati andranno ad integrare quelli attualmente presenti.
Invece, nell’ottica di semplificare e contrastare l’evasione, l’Iva viene rivoluzionata: meno aliquote e sì alla distribuzione delle basi imponibili tra le stesse. Inoltre, particolare attenzione alla tassazione indiretta su produzione e consumi dei prodotti energetici: si vogliono diminuire emissioni che alterano il clima e favorire le energie rinnovabili. Infine, l’Agenzia delle Entrate, attualmente divisa in due enti: per contenere i costi e semplificare le procedure, tornerà ad essere unica.
Irpef riforma fiscale 2021: meno tasse per le classi medie
Anche in merito all’Irpef, la nuova riforma fiscale prevede alcune novità. Stiamo parlando del taglio di uno o due punti percentuali sull’aliquota al 38% per ridurre il peso fiscale sulle classi medie. La volontà è di riordinare deduzioni e detrazioni e ridurre la variazione delle aliquote marginali.
Così, nasce la “sovraimposta”, proprio in sostituzione alle addizionali comunali e regionali sull’Irpef. Tuttavia, dal punto di vista pratico, non si vedono all’orizzonte grandi rivoluzioni: il gettito erogato dovrà essere il medesimo.
Infine, nel caso specifico di regioni con disavanzo sanitario sottoposte ad un piano di rientro: ok ad aliquote superiori. Anche qui, però, il gettito dovrà corrispondere alle addizionali maggiorate nella misura obbligatoria.
Superamento Irap e revisione Ires
Nella Legge di Bilancio 2021, si va verso un graduale superamento dell’Irap. Infatti, la volontà è di mantenerlo nel mero rispetto del limite necessario al finanziamento del sistema sanitario.
Invece, per quanto riguarda l’Ires, si prevede una revisione, che si vuole estesa anche alla tassazione del reddito d’impresa. Questo significa meno oneri amministrativi e “tendenziale neutralità tra i diversi sistemi di tassazione delle imprese per limitare distorsioni di natura fiscale nella scelta delle forme organizzative e giuridiche dell’attività imprenditoriale.”
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