Dopo il problemi riscontrati nella correzione delle prove del 2019 e le incertezze sull’esame del 2020, i praticanti sono alle prese con un’altra novità: i corsi di formazione per l’accesso alla professione forense diventano obbligatori dal 31 marzo 2022.
Questo differimento è inserito nel decreto n. 80/2020, “Regolamento concernente modifiche al decreto 9 febbraio 2018, n. 17, recante la disciplina dei corsi di formazione per l’accesso alla professione di avvocato, ai sensi dell’articolo 43, comma 2, della legge 31 dicembre 2012, n. 247” e posticipa di altri due anni l’obbligatorietà dei corsi, precedentemente stabilità al 31 marzo 2020.
REGOLE DEI CORSI DI FORMAZIONE PER L’ACCESSO ALLA PROFESSIONE FORENSE
I corsi di formazione per l’accesso alla professione forense saranno obbligatori per i tirocinanti iscritti nel registro dei praticanti dal giorno successivo alla scadenza del primo quadriennio dall’entrata in vigore del regolamento D.M. 80/2020.
I corsi saranno regolamentati dal ministero di Giustizia, tenendo conto dei pareri espressi dal Consiglio Nazionale Forense, e organizzati dai singoli consigli dell’ordine, dalle associazioni forensi e da altri soggetti previsti dalla legge (per. es.: scuole di specializzazione).
I corsi dureranno almeno 160 ore spalmate in 18 mesi e sarà prevista la frequenza obbligatoria per l’80%. Sono previste lezioni online per un massimo di 50 ore, 2 verifiche intermedie e una finale.
Solo in caso di superamento della prova finale, il tirocinante ricevere il certificato di compiuto tirocinio. In caso contrario, dovrà ripetere l’ultimo semestre di formazione e la verifica.
Le materie trattate durante i corsi sono:
a) diritto civile, diritto penale, diritto amministrativo;
b) diritto processuale civile, penale e amministrativo; processo telematico, tecniche impugnatorie, procedure alternative per la risoluzione delle controversie;
c) ordinamento e deontologia forense;
d) redazione degli atti giudiziari secondo il principio di sinteticità e dei pareri stragiudiziali;
e) ricerca, anche telematica, delle fonti e dei precedenti giurisprudenziali;
f) linguaggio giuridico; argomentazione forense;
g) diritto costituzionale, diritto del lavoro, diritto commerciale, diritto dell’Unione europea, diritto internazionale privato, diritto tributario, diritto ecclesiastico;
h) organizzazione e amministrazione dello studio professionale;
i) contribuzione e tributi della professione di avvocato e previdenza;
l) elementi di ordinamento giudiziario e penitenziario.
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