L’iconografia della Giustizia muta nel tempo in rappresentanza delle epoche di riferimento
Nell’immaginario collettivo il termine “Giustizia” porta con sé vari, eterogenei significati, tra i quali l’immagine iconografica. Infatti, ad oggi, se si pensa alla raffigurazione di Giustizia, è pensiero comune immaginare una dea bendata, bilancia e spada alla mano. Ora, poiché suddetti elementi non compaiono casualmente, e non sono fissi nel tempo: qual è il loro significato?
La benda della Giustizia indica imparzialità, uguaglianza, capacità di non farsi influenzare
L’immagine iconografica della Giustizia ha subìto, nel corso degli anni, una complessa evoluzione, a seconda delle epoche e dello spirito comune. Infatti, in origine, la figura era connotata da estrema sacralità: per gli antichi greci era Dike, per i romani Iustitia. Tuttavia, a partire dalla fine del Medioevo inizia un lento processo di laicizzazione che conduce all’ormai consolidata iconografia.
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Riguardo la bilancia, essa simboleggia equilibrio tra bene e male, misura, prudenza, ponderatezza ed equità. Infatti, questi sono alcuni dei compiti principali che la giustizia è tenuta a conservare, allo scopo di ristabilire ordine e armonia. Invece, la spada incarna il significato intrinseco del giudizio: forza e punizione, sanzione e severità della pena per chi non la rispetta.
Riguardo la benda: anche se inizialmente, la sua connotazione è negativa (sfiducia nell’idea stessa di giustizia), nel corso del tempo, essa diventa marcatamente positiva. Infatti, oggigiorno, l’idea è che non essendo in grado (e non dovendo) distinguere chi ha davanti, Giustizia tratti tutti allo stesso modo. In questo quadro, essa rappresenta imparzialità e uguaglianza: priva di condizionamenti o influenze essa compie il suo lavoro senza guardare in faccia nessuno.
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