30 Gennaio 2025 - Tecnologia e geopolitica

OpenAI vs DeepSeek: battaglia legale e scontro commerciale tra USA e Cina

Accuse di furto di proprietà intellettuale, ritorsioni economiche e il rischio di una guerra tecnologica senza precedenti

L’intelligenza artificiale diventa il nuovo terreno di scontro tra Stati Uniti e Cina. OpenAI, la società che ha dato vita a ChatGPT, accusa la rivale cinese DeepSeek di aver sfruttato indebitamente i propri modelli di apprendimento per sviluppare il proprio chatbot. Microsoft, principale partner di OpenAI, sta conducendo verifiche per capire se vi sia stato un accesso non autorizzato ai dati dell’azienda americana.

David Sacks, vicino a Donald Trump e figura chiave nella politica tecnologica dell’ex presidente, ha denunciato alla stampa statunitense la possibilità che DeepSeek abbia “distillato” la conoscenza dei modelli OpenAI senza autorizzazione. Tuttavia, al momento, le accuse non sono supportate da prove concrete.

DeepSeek: il chatbot cinese scompare dagli store in Italia

Mentre infuria la polemica, DeepSeek è improvvisamente scomparso dagli store digitali di Google e Apple in Italia. Il Garante della Privacy aveva lanciato l’allarme: “A rischio i dati di milioni di italiani”, e aveva richiesto chiarimenti all’azienda cinese su raccolta e conservazione delle informazioni personali.

Trump: “Proteggeremo le aziende USA”

Dal fronte politico, Donald Trump ha colto l’occasione per rilanciare la necessità di proteggere le aziende americane. “DeepSeek è un campanello d’allarme. Le nostre società devono rimanere competitive per vincere la sfida tecnologica con la Cina”, ha dichiarato l’ex presidente, annunciando un piano per difendere il settore AI statunitense.

Il timore della Silicon Valley: fine del monopolio USA?

L’ascesa di DeepSeek sta creando forti preoccupazioni tra le Big Tech americane. La versione DeepSeek-V3 ha già superato ChatGPT nelle classifiche di download su Apple Store in Cina e negli USA. Il modello, sviluppato con soli 6 milioni di dollari, ha costi di produzione irrisori rispetto ai miliardi investiti da OpenAI, Google e Microsoft.

Se la Cina riuscisse a imporsi con un’IA più economica e competitiva, le aziende occidentali potrebbero trovarsi di fronte a una guerra commerciale senza precedenti. Wall Street ha già avvertito il colpo: dopo il “lunedì nero” dei titoli tecnologici, il settore tenta ora una timida ripresa.

La battaglia tra OpenAI e DeepSeek è solo all’inizio, ma il rischio è chiaro: l’intelligenza artificiale potrebbe diventare il prossimo terreno di scontro tra superpotenze, con conseguenze economiche e geopolitiche di enorme portata.


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