La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 8361 depositata il 28 febbraio 2025, ha stabilito che in caso di notifica via PEC non andata a buon fine per cause sconosciute, il tribunale deve procedere a un nuovo invio. La decisione, che accoglie il ricorso di un uomo condannato per stalking, ribadisce la tutela del diritto di difesa rispetto alla sola efficienza del processo.
Secondo la V Sezione penale, la notifica dell’avviso di udienza al difensore dell’imputato, se non consegnata per motivi incerti, non può ritenersi valida. La giurisprudenza ha già chiarito che il difensore è responsabile della gestione della propria PEC, ma nel caso in cui la mancata consegna non sia riconducibile né al destinatario né alla cancelleria, la notifica si considera non avvenuta.
Richiamando la Corte Costituzionale (sent. n. 111/2022), la Cassazione sottolinea che il diritto di difesa dell’imputato prevale sulla celerità del processo. Per questo, in assenza di una causa chiara per il mancato recapito, la cancelleria dovrà rinnovare la notifica, sfruttando proprio l’agilità dello strumento telematico.
Iscriviti al canale Telegram di Servicematica
Notizie, aggiornamenti ed interruzioni. Tutto in tempo reale.
LEGGI ANCHE

Nordio: “Certissimo che vinceremmo il referendum”
Il Guardasigilli Nordio, durante un incontro di Fratelli d’Italia a Firenze, parlando della riforma sulla separazione delle carriere dei magistrati ha dichiarato: «Io spero che…

Riforma, Nordio: “Testo non blindato ma aperto al dialogo”
Il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha partecipato alla XIV edizione del Taormina Book Festival, intervenendo durante il panel dedicato alla “Riforma della giustizia e…

Equo compenso: accordi tra notariato e banche per le surroghe
La misura intende tutelare i cittadini e le famiglie che hanno contratto mutui per l’acquisto della prima casa, garantendo al contempo un compenso equo e…