«Il consiglio che do ai miei colleghi è lavorare di meno e selezionare in modo più accurato quello che è l’oggetto del contendere, soprattutto in diritto penale». Queste le parole del ministro della Giustizia Carlo Nordio durante un evento a Treviso.
Nordio non ha intenzione di attaccare i magistrati, ma di andare contro l’obbligatorietà dell’azione penale. «Da magistrato spesso critico verso i propri colleghi, dico che in quanto a preparazione e lavoro i nostri magistrati sono i primi in Europa. Estremamente produttivi e preparati».
«Purtroppo», continua, «si devono occupare anche di cose futili, in penale, perché l’azione è obbligatoria, in civile per burocrazie e complessità di procedure che rallentano il loro lavoro. In Italia si fanno tante cause inutili perché non si rischia nulla a parte la parcella dell’avvocato».
Per Nordio il problema è che non esiste «la lite temeraria, che c’è ma non è abbastanza dissuasiva, e la querela temeraria. Il pericolo che i nostri colleghi corrono è quello di non sapere decidere quando si è stanchi e dunque a rischio di commettere errori».
“Entro maggio saranno presentati vari disegni di legge”
Il guardasigilli ha dettato anche la deadline delle sue riforme, che sono state annunciate nel corso degli ultimi mesi. «Entro maggio saranno presentati vari disegni di legge con procedura d’urgenza riguardanti la procedura penale e che avranno un impatto molto rilevante», spiegando, inoltre, di avere pronta una riforma.
«Stiamo portando a compimento il Codice nazionale dei crimini contro l’umanità che presenteremo alla Conferenza di Londra che avrà luogo domenica prossima», dato che «noi siamo una delle ultime nazioni ad esserne sprovviste; si tratta della fissazione dei criteri dei crimini contro l’umanità fissati a suo tempo dal Processo di Norimberga».
A detta di Nordio, «è un codice fatto molto bene, ci abbiamo lavorato quattro mesi ed è un fiore all’occhiello di questa prima parte della riforma penale, perché ci allinea con la gran parte dei Paesi europei. È un forte segnale di attenzione che questo Governo ha verso questa forma di criminalità per la tutela dell’umanità in generale».
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Anche in questa occasione Nordio ha parlato di intercettazioni. «Le intercettazioni resteranno con reati gravissimi o quando siano ritenute necessarie, ma ogni ufficio giudiziario deve avere un budget da non sforare».
Continua sostenendo che «mafia e terrorismo non si toccano, ma ci sono state impressionanti spese per processi di altra natura che si sono risolti nel nulla. Spendiamo 200 milioni di euro per le intercettazioni, in una Procura italiana sono stati spesi soltanto 4 milioni per un’indagine di 5 anni a carico di amministratori finita nel nulla. Sono soldi sprecati, come quasi sempre nelle intercettazioni. Deve essere previsto un budget per le intercettazioni, così come per acquistare una fotocopiatrice. Su questo faremo una riforma».
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