Nasce il PNR, il portale delle notizie di reato

Nasce il PNR, il portale delle notizie di reato

Nasce il PNR, il portale delle notizie di reato.

Nel provvedimento emesso dal Direttore Generale dei sistemi Informativi Automatizzati del Ministero della Giustizia sono contenute le disposizioni relative alla comunicazione telematica di atti e di documenti da parte degli ufficiali e degli agenti di polizia giudiziaria agli uffici del pubblico ministero.

La novità trova le sue fondamenta nel comma 12-quater. 2 dell’art. 83 del decreto legge n.18 del 17 marzo 2020 recante “Nuove misure urgenti per contrastare l’emergenza epidemiologica da COVID-19 e contenerne gli effetti in materia di giustizia civile, penale, tributaria e militare”, convertito con modificazioni nella Legge n.27 del 24 aprile 2020 recante “Misure di potenziamento del Servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse con l’emergenza epidemiologica da COVID-19. Proroga dei termini per l’adozione di decreti legislativi”, ed ulteriormente modificato dai decreti legge n.28 del 30 aprile 2020 e n.34 del 19 maggio 2020.

COS’È IL PNR, IL PORTALE DELLE NOTIZIE DI REATO

Il portale consente la trasmissione degli atti contenenti la comunicazione della notizia di reato e dei loro allegati dagli operatori degli uffici fonte agli uffici del pubblico ministero.

I documenti devono essere tutti in versione digitale e devono rispettare precisi requisiti indicati nel provvedimento pubblicato.

La procedura standard di comunicazione prevede l’inserimento di alcuni dati richiesti dal sistema, il caricamento dei documenti e l’invio tramite apposito comando.

Il PNR genera una ricevuta di accettazione che può essere scaricata e che rimane sempre a disposizione dell’operatore dell’ufficio fonte all’interno del PNR.

Il Portale delle Notizie di Reato si trova all’indirizzo: https://portalendr.giustizia.it/NdrWEB/home.do ed è accessibile solo:
– ai referenti interni agli uffici del pubblico ministero,
ai
referenti degli uffici fonte presso cui operano gli Ufficiali o Agenti di Polizia Giudiziaria.

Per ottenere l’autorizzazione all’accesso al portale bisogna seguire una procedura, anch’essa indicata nel provvedimento pubblicato, che varia in base al soggetto.

Per i referenti interni è necessario che:
a) il Procuratore della Repubblica individui il referente e ne comunichi le generalità alla DGSIA a mezzo protocollo;

b) il referente si accrediti tramite l’applicativo RA.FE. richiedendo il Certificato alla DGSIA;

c) DGSIA verifichi la corrispondenza tra i dati della richiesta e quelli della comunicazione dell’ufficio del pubblico ministero. Se la richiesta è approvata, il referente riceve tramite mail il Certificato per l’accesso a RA.FE.;

d) a questo punto, il referente può gestire, sempre tramite RA.FE, la distribuzione dei Certificati ai referenti degli uffici fonte.

Per i referenti degli uffici fonte:
a) l’ufficio fonte individua il referenti e ne comunica le generalità all’ufficio del pubblico ministero del circondario di riferimento;

b) il referente dell’ufficio fonte, tramite RA.FE., richiede il Certificato all’ufficio del pubblico ministero;

c) sempre tramite l’applicativo, il referente dell’ufficio del pubblico ministero destinatario della richiesta verifica la corrispondenza tra i dati di questa e quelli della documentazione, approva la richiesta e invia al richiedente una mail con il Certificato di accesso a RA.FE.

Il  RA.FE., Registration Authority Front End, è il software in uso al personale autorizzato per la gestione dei certificati.

Sebbene, come già detto, il portale sia accessibile solo ai referenti degli uffici fonte e del pubblico ministero, la notizia risulta molto interessante perché rappresenta un altro passo avanti verso la digitalizzazione della Giustizia.

Qui il testo completo del Provvedimento del Direttore Generale dei sistemi Informativi Automatizzati del Ministero della Giustizia contenente le disposizioni relative alle comunicazioni agli uffici del pubblico ministero da parte degli ufficiali e degli agenti di polizia giudiziaria di atti e di documenti in modalità telematica.

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