L’Italia viaggia veloce. Internet a banda larga ovunque

Cosa prevede il piano Italia a 1 Giga? Diffusione della fibra nel Paese

Il piano Italia a 1 Giga ha il fine di sviluppare reti a banda ultra larga nelle zone del Paese in cui si registrano carenza d’investimenti in merito. Così, Infratel pubblica un bando il 15 gennaio scorso per la concessione di contributi pubblici per la diffusione della fibra in Italia. Ora, vediamo se anche col supporto del PNRR si riusciranno a colmare le diseguaglianze territoriali.

Infratel pubblica bando Italia a 1 Giga per diffusione banda ultralarga

È dal 2015 che si persegue la Strategia per la banda ultralarga con cui si intendeva colmare il gap infrastrutturale e di mercato. Inoltre, la Strategia vuole anche soddisfare gli obiettivi dell’Agenda Digitale UE 2020 che prevede un preciso obiettivo. Ossia, lo sviluppo di una connettività di almeno 30 megabit per secondo per tutta la popolazione.

Poi, tale obiettivo si traduce nella strategia italiana con la copertura di almeno l’85% della popolazione con una connettività maggiore a 100 megabit per secondo. Si tratta di un obiettivo in linea con la Comunicazione Gigabit Society del 2016. Questa prevede entro il 2025 connettività in fibra con capacità fino a 1 Gbps per i principali motori socioeconomici e per le imprese ad alta intensità digitale.

Inoltre, prevede una copertura 5G ininterrotta in tutte le aree urbane e su tutti i principali assi di trasporto terrestre. Inoltre, l’accesso ad almeno 100 Mbps per tutte le famiglie europee quindi compresi i nuclei che vivono nelle zone rurali.

Infine, questi obiettivi si rivedono nel marzo del 2021 dalla Commissione con la comunicazione “2030 Digital Compass: the European way for the Digital Decade”. Quest’ultima prevede per il 2030:

  • Connessioni gigabit per tutti;
  • 5G.

Al proposito, l’Italia punta in alto: prevede infatti di raggiungere una velocità di connessione delle reti fisse ad almeno 1 gigabit per secondo su tutto il territorio nazionale entro il 2026.

Il ruolo e valore del PNRR verso la trasformazione digitale dell’Italia

Nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza si definiscono tra le altre cose le azioni che servono per raggiungere gli obiettivi di trasformazione digitale. Il fine è ottenere un mercato unico digitale europeo Gigabit Society e adempiere ai principi del Digital Compass. Complessivamente, sono 7 le azioni da attuare, delle cui due già in atto. Ovvero:

In aggiunta, questi gli altri Piani da attuarsi in futuro:

  • “Italia a 1 Giga”;
  • “Scuole connesse”;
  • “Italia 5G”;
  • “Sanità connessa”;
  • “Isole Minori”.

Nel merito del bando infratel con termine presentazione offerte al 16 marzo

Come si accennava in precedenza, il 15 gennaio Infratel pubblica un bando di assegno di contributi per un totale di 3,7 milioni di euro. Essi si suddividono in 15 lotti territoriali, tra le quali Sardegna, Puglia, Abruzzo, Molise, Marche e Umbria sono coloro che ne usufruiranno maggiormente. Il termine per presentare le offerte si fissa al prossimo 16 marzo.

L’attuazione del progetto di investimento inizia a decorrere dalla data di sottoscrizione della Convenzione e si conclude entro il 30 giugno 2026. A questa deadline si aggiungono:

  • Serie di obiettivi semestrali;
  • Sistema di garanzie e penali in caso di mancata copertura dei civici e ritardo dei tempi di realizzazione dei lavori.

Invece, tra i criteri di assegnazione il bando individua i seguenti:

  • Offerta economica;
  • Caratteristiche delle reti che si vanno a impiegare;
  • Architettura e dimensionamento della rete;
  • Qualità dei piani di assunzione e formazione del personale e di gestione del progetto;
  • Impegni relativi a: inclusione, diversità di genere, persone con disabilità e sostegno a categorie svantaggiate.

Inoltre, chiunque voglia proporsi quando presenta l’offerta dovrà anche proporre un Progetto d’investimento che si articoli in:

  • Una parte tecnico-progettuale;
  • Una sezione economico-finanziaria.

Quest’ultima dovrà esplicitare:

  • I costi operativi;
  • Gli investimenti infrastrutturali;
  • I ricavi sulla base della penetrazione che si ipotizza per i servizi e i relativi costi di manutenzione.

La stipula della convenzione deve avvenire entro 15 giorni dall’aggiudicazione con conclusione a giugno 2026. Infine, secondo quanto scrive il bando chi si propone dovrà assumersi l’obbligo di offrire accesso in conformità con quanto si indica dagli Orientamenti e dalla delibera Agcom n. 406/21/CONS.

Linee Guida Agcom su accesso alle reti internet

L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) comunica la delibera n. 406/21/CONS con cui adotta delle Linee Guida in merito. Nello specifico, esse indentificano le condizioni di accesso wholesale alle reti a banda ultralarga destinatarie di contributi pubblici mediante il modello di intervento a incentivo.

In particolare, qui si definiscono:

  • L’insieme minimo di servizi di accesso wholesale all’infrastruttura di rete che i beneficiari del contributo pubblico devono offrire;
  • I relativi prezzi da applicare;
  • La procedura per l’approvazione del listino dei servizi offerti dall’aggiudicatario (Listino);
  • Modalità di applicazione del principio di non discriminazione.

 

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