Sembra che le agenzie di spionaggio e di intelligence americane acquistino delle enormi quantità di informazioni sensibili riguardo i cittadini statunitensi, come dati da pc, da smartphone e da veicoli connessi alla rete.
La rivelazione è stata fatta per la prima volta in assoluto grazie ad un rapporto declassificato, che è stato pubblicato venerdì scorso dal direttore dell’ODNI, l’intelligence nazionale. Tutto questo è avvenuto dopo la richiesta avanzata dal senatore Ron Wyden di rivelare in che modo l’intelligence americana ha utilizzato i dati sensibili che si trovano in commercio.
Il rapporto era stato precedentemente richiesto dal direttore dell’intelligence nazionale, Avril Haines, già nel corso del 2021, con l’intenzione di riportare alla luce gli accordi commerciali segreti tra i membri della comunità dell’intelligence statunitense e i broker di dati.
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Salta fuori una cosa incredibile: le agenzie di spionaggio starebbero «acquistando informazioni sugli americani che il Congresso e la Corte Suprema hanno chiarito che il governo non dovrebbe avere», racconta l’avvocato Sean Vitka.
Il governo, comunque, è convinto di riuscire a rintracciare i cellulari di «milioni di americani» senza un mandato: basta pagare per avere tali informazioni. Se ci si limitasse a richiedere l’accesso alla posizione di un dispositivo, per il governo verrebbe considerato ricerca del quarto emendamento, e si dovrebbe ricorrere all’approvazione di un giudice.
Ma visto che le società che raccolgono questi dati si dicono disposte a venderli, e non soltanto al governo, quest’ultimo li vede come disponibili pubblicamente, e si sente in diritto di poterli acquistare.
Dati alla mercé di tutti
Per quanto la notizia che le informazioni degli utenti stiano nelle mani delle agenzie di spionaggio abbia creato scalpore, il governo ha deciso di concentrarsi, invece, sulla dimostrazione che le informazioni personali degli americani sono alla mercé di tutti, come i cybercriminali e le nazioni considerate nemiche.
Gli Stati Uniti, allo Stato attuale delle cose, non dispongono di una legge sulla privacy o sulla protezione dei dati che regoli la condivisione oppure la vendita delle informazioni private appartenenti ai cittadini.
Secondo quanto è stato riferito dal rapporto, se le informazioni degli americani sono in vendita al pubblico, le agenzie di intelligence potranno acquistarle anche se hanno bisogno di ottenere un mandato da parte del tribunale per entrare in possesso di tali dati.
Dati raccolti in base alla posizione dello smartphone
Anche se questi dati vengono venduti all’ingrosso, sembra chiaro che le agenzie riescano a deanominizzarli, per riuscire ad avere informazioni più dettagliate per quanto riguarda i singoli cittadini: dove vivono, dove lavorano, se hanno partecipato a proteste o raduni. Tutto questo basandosi sulla posizione dello smartphone.
Non sembra ancora ben chiaro perché le agenzie di intelligence abbiano voluto acquistare i dati dei cittadini americani, ma è chiara invece la problematica sollevata dal senatore Wyden riguarda il pericolo che rappresentano le «società private che raccolgono e vendono questi dati».
Per il rapporto dell’ODNI, se tali dati finissero nelle mani sbagliate, tali informazioni «potrebbero facilitare il ricatto, lo stalking, le molestie e la vergogna pubblica».
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