Il Consiglio Nazionale Forense (CNF) ha recentemente riaffermato, nella sentenza n. 280/2024, l’importanza dell’obbligo per l’avvocato di informare tempestivamente le istituzioni forensi su qualsiasi fatto che possa influire sul suo status professionale, in particolare nel caso in cui l’avvocato sia coinvolto in procedimenti disciplinari. Questo obbligo, stabilito dall’articolo 71 del Codice Deontologico, impone agli avvocati di comunicare ogni atto dell’Autorità Giudiziaria che possa avere rilevanza nel contesto di un procedimento disciplinare.
Il CNF, nell’ambito di un ricorso che ha coinvolto un avvocato sospeso per cinque anni dall’Albo e dall’attività professionale dal Consiglio Distrettuale di Disciplina di Roma, ha sottolineato l’importanza di una corretta e tempestiva comunicazione agli organi competenti. L’incolpato aveva omesso di informare adeguatamente il Consiglio Distrettuale di Disciplina (CDD) riguardo all’esito di un procedimento penale che lo coinvolgeva, e aveva commesso gravi violazioni deontologiche, tra cui l’esercizio della professione senza titolo abilitativo e durante un periodo di sospensione.
Nel respingere il ricorso, il CNF ha confermato la congruità della sanzione, facendo riferimento alla gravità delle azioni dell’avvocato, che avevano danneggiato l’immagine dell’intera categoria professionale. La decisione ribadisce l’importanza della trasparenza e della responsabilità da parte degli avvocati nei confronti delle istituzioni forensi, per mantenere alta l’integrità della professione.
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