MOSCA – Il “partenariato strategico” tra Russia e Cina, da tempo al centro dell’attenzione internazionale, si è formalizzato in una serie di accordi concreti e di vasta portata. L’incontro tra il presidente russo Vladimir Putin e il suo omologo cinese Xi Jinping ha sancito un’alleanza che non è più episodica, ma strutturale e che punta a diversificare le rotte commerciali e a rafforzare la cooperazione in settori chiave, lanciando una chiara sfida all’Occidente.
L’energia come pilastro della nuova alleanza
Il cuore pulsante di questa intesa è il settore energetico. L’accordo principale riguarda la costruzione del gasdotto Power of Siberia 2, un’opera che, una volta completata, permetterà alla Russia di raddoppiare le forniture di gas verso la Cina. Attualmente, il gasdotto Power of Siberia ha una capacità di 38 miliardi di metri cubi all’anno, un volume destinato a salire ulteriormente. Il nuovo progetto, che prevede il passaggio anche in Mongolia, avrà una capacità di 50 miliardi di metri cubi l’anno per i prossimi 30 anni, consolidando la Cina come principale acquirente delle risorse energetiche russe.
Questa strategia di diversificazione è stata cruciale per Mosca, che, dopo lo scoppio della guerra in Ucraina e le sanzioni europee, ha reindirizzato le sue esportazioni di gas e petrolio verso i paesi asiatici. Basti pensare che i volumi di gas venduti oggi alla Cina rappresentano circa la metà di ciò che la Russia inviava all’Europa prima del 2022.
Dalle terre rare alla cooperazione militare
L’alleanza tra le due superpotenze va ben oltre il gas. I due leader hanno siglato più di venti accordi che spaziano dall’intelligenza artificiale all’aerospazio, dalla medicina all’agricoltura. Tra gli ambiti più strategici spicca quello delle terre rare, minerali cruciali per l’industria tecnologica, di cui sia Russia che Cina detengono ingenti giacimenti.
Un altro elemento che preoccupa l’Occidente è il rafforzamento della cooperazione in ambito militare. L’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai (SCO), nata come alleanza per la sicurezza, vede oggi i suoi membri (tra cui Russia e Cina) aumentare notevolmente le spese militari. Questo crescente coordinamento tra le forze armate di Mosca e Pechino fa presagire una possibile evoluzione di questa nuova alleanza.
Come sottolineato da Xi Jinping, l’obiettivo è aumentare la connettività nel triangolo Cina-Russia-Mongolia, incrementando gli scambi commerciali e la cooperazione in tutti i settori, dalla scienza alla cultura, e investendo in nuove infrastrutture che facilitino il commercio.
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