La riforma del reato di abuso d’ufficio

La riforma del reato di abuso d’ufficio

La riforma del reato di abuso d’ufficio prende piede con l’approvazione, “salvo intese”, del Decreto Semplificazioni.

Verrebbe così modificato l’art. 323 del codice penale con la sostituzione dei termini “di norme di legge o di regolamento” in “di specifiche regole di condotta espressamente previste dalla legge o da atti aventi forza di legge e dalle quali non residuino margini di discrezionalità”.

Il testo completo dell’articolo modificato sarebbe dunque il seguente:

Salvo che il fatto non costituisca più grave reato, il pubblico ufficiale o l’incaricato di pubblico servizio che, nello svolgimento delle funzioni o del servizio, in violazione di specifiche regole di condotta espressamente previste dalla legge o da atti aventi forza di legge e dalle quali non residuino margini di discrezionalità, ovvero omettendo di astenersi in presenza di un interesse proprio o di un prossimo congiunto o negli altri casi prescritti, intenzionalmente procura a sé o ad altri un ingiusto vantaggio patrimoniale ovvero arreca ad altri un danno ingiusto, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni.

La pena è aumentata nei casi in cui il vantaggio o il danno hanno un carattere di rilevante gravità”.

L’obiettivo del reato di abuso di ufficio è tutelare il buon funzionamento, la trasparenza e l’imparzialità della pubblica amministrazione.

REATO DI ABUSO D’UFFICIO, COSA CAMBIA

La riforma del reato di abuso d’ufficio tende quindi a offrire un quadro d’azione più preciso.

Conte stesso ha spiegato che l’obiettivo della modifica è circoscrivere la portata del reato, non ridurlo, abbandonando l’idea che basti violare norme e principi generali per incapparvi e, al contrario, indicando con precisione specifiche regole di condotta che, se violate, farebbero scattare la fattispecie criminosa.

Uno degli effetti che ci si aspetta da questa maggiore precisione è il superamento delle titubanze che spesso colpiscono i funzionari pubblici al momento di firmare atti e procedimenti: la paura di eventuali responsabilità penali non considerate preventivamente mantiene la pubblica amministrazione, e quindi il paese, in stallo.

La definizione di quali siano le precise violazioni che faranno scattare il reato di abuso di ufficio sarà al centro dei dibattiti parlamentare dei prossimi giorni.
Ulteriori modifiche e ripensamenti non sono quindi da escludere.

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