Decreto Rilancio: si continua con le udienze da remoto e lo smart working

Decreto Rilancio: si continua con le udienze da remoto e lo smart working

Il Decreto Rilancio va a emendare i contenuti dell’articolo 83 del Cura Italia. Potremmo dire che il primo segna la fine del secondo, proprio in senso temporale.

Se, infatti, inizialmente le misure straordinarie applicate alla Giustizia sarebbero dovute proseguire fino al 31 dicembre 2020, in concomitanza con ila fine dell’emergenza sanitaria decisa dal Governo, con il decreto Rilancio il termine viene anticipato al 31 ottobre.

La volontà è quella di non perdere quanto di buono c’è stato nell’attività giudiziaria sperimentate degli ultimi mesi e, allo stesso tempo, ascoltare le istanze di chi, primo fra tutti il CNF,  ha chiesto di non imporre tali misure agli avvocati ma di ripristinare anche le modalità tradizionali e lasciare a loro la libertà di scelta.

Dunque, fino al 31 ottobre avremo ancora il pagamento digitale del contributo unificato, le udienze da remoto e il deposito telematico degli atti e delle note.

Ecco alcuni dettagli.

Processo Civile

Su richiesta delle parti o del difensore, le udienze civili possono essere svolte da remoto. La parte deve però partecipare collegandosi dalla medesima postazione del difensore.

La domanda di partecipazione all’udienza da remoto deve essere depositata almeno 15 giorni prima della data in cui questa si terrà.

Il giudice comunica ora e modalità di collegamento almeno 5 giorni prima.

Il giudice può decidere di trattare da remoto le udienze civili che non richiedono la presenza di soggetti diversi dai difensori, dalle parti e dagli ausiliari del giudice solo se le parti sono d’accordo.

Processo Penale

Le udienze da remoto sono permesse, ma sono permessi anche i colloqui da remoto tra detenuti e altri soggetti e si utilizzano le apparecchiature a disposizione dell’amministrazione penitenziaria.

È permesso il deposito telematico degli atti nella fase delle indagini preliminari. È da considerarsi perfezionato quando viene generata la ricevuta di accettazione da parte del sistema.

Smart working cancelleria

L’emendamento all’articolo 263 del Decreto Rilancio tocca anche un altro tema che ha movimentato l’opinione degli avvocati nelle ultime settimane, soprattutto davanti alle evidenti difficoltà che la Giustizia ha dimostrato nella fase di riapertura.

Si tratta dello smart working delle cancellerie.

Anche questo, come le udienze da remoto, non verrà affatto abbandonato. Anzi, la volontà generale del Governo è di far salire la quota di lavoratori in smart working non solo entro al fine dell’anno ma anche negli anni successivi.

Fino al 31 dicembre, gli uffici giudiziari hanno la possibilità di organizzare «il lavoro dei propri dipendenti e l’erogazione dei servizi attraverso la flessibilità dell’orario di lavoro, rivedendone l’articolazione giornaliera e settimanale, introducendo modalità di interlocuzione programmata, anche attraverso soluzioni digitali e non in presenza con l’utenza, applicando il lavoro agile (…) al 50 per cento del personale impiegato nelle attività che possono essere svolte in tale modalità».

[Fonti: Il Dubbio, Iusletter]

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