21 Ottobre 2024 - La sentenza

La ricarica delle auto elettriche è una cessione di beni: decisione della Corte di Giustizia UE

L'ordinanza della Corte avrà un impatto significativo sugli operatori del settore delle ricariche elettriche, specialmente per quelle società che offrono piattaforme di pagamento per accedere alle stazioni di ricarica.

La fornitura di energia elettrica per la ricarica delle auto è qualificata come cessione di beni. Questo è quanto stabilito dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea con la sentenza del 17 ottobre 2024 (causa C-60/23), che chiarisce il trattamento IVA per le stazioni di ricarica. Se la ricarica avviene utilizzando una card o un’applicazione fornita da una società diversa dal gestore della stazione, si configurano due operazioni distinte: la prima tra il gestore della stazione e la società intermediaria, e la seconda tra quest’ultima e l’utente finale.

Due operazioni distinte e trattamento IVA

Quando l’utente utilizza una card o un’app per accedere al servizio di ricarica, la Corte ha precisato che si realizzano due cessioni di beni. La prima avviene tra il gestore della stazione di ricarica e la società che mette a disposizione la card o l’applicazione; la seconda, tra quest’ultima società e l’utente. Questo comporta che, ai fini IVA, entrambe le operazioni sono soggette a imposta, trattandosi di due transazioni distinte.

I servizi collaterali: una prestazione autonoma

La Corte ha inoltre stabilito che eventuali servizi collaterali offerti dalla società intermediaria, per i quali l’utente paga un importo fisso mensile, devono essere considerati come prestazioni autonome rispetto alla cessione di energia elettrica. Tali servizi, ad esempio la gestione della card o dell’app, costituiscono una prestazione indipendente dal punto di vista fiscale, anch’essa soggetta al regime IVA previsto.


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