Corte Costituzionale ritiene inammissibile il referendum sull’omicidio del consenziente: non tutela la vita
Il 15 febbraio la Corte Costituzionale pubblica un Comunicato con cui afferma che il referendum sull’eutanasia è inammissibile. Secondo il parere della Corte la ragione è che l’omicidio del consenziente non tutela la vita, specialmente nei confronti della difesa dei più vulnerabili. Dunque, l’abrogazione dell’art. 579 Codice Penale non preserverebbe la tutela minima costituzionalmente necessaria della vita umana.
Eutanasia legale? Corte Costituzionale dice no e boccia il primo dei referendum
Il referendum sull’eutanasia è il primo degli 8 presi in esame dalla Corte Costituzionale nella giornata di ieri. Nonostante si potesse pensare al raggiungimento di un cambiamento in questo delicato quesito, la Corte Costituzionale smentisce le aspettative. La Legge non cambia, non ci sarà alcuna abrogazione parziale dell’articolo del Codice Penale e tale sentenza si depositerà tra qualche giorno.
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Le reazioni alla notizia dell’inammissibilità del suicidio consenziente
In linea generale, sembra che le reazioni politiche siano di dispiacere, indipendentemente dal partito di cui fanno parte. Primo fra tutti, ecco il commento di Enrico Letta, segretario del PD:
“La bocciatura da parte della Corte costituzionale del referendum sull’eutanasia legale deve ora spingere il Parlamento ad approvare la legge sul suicidio assistito, secondo le indicazioni della Corte stessa”
Al secondo posto, troviamo Matteo Salvini, segretario della Lega, che afferma di essere dispiaciuto poiché la bocciatura di un referendum non è mai una buona notizia. Mentre Giuseppe Conte fa notare come comunque ci fosse un vuoto normativo che il M5S avrà cura di colmare.
Per quanto riguarda personaggi dallo stretto legame con l’Associazione Luca Coscioni invece, troviamo solo sconfitta e sconforto. Infatti, queste le parole di Mina Welby:
“Non me lo aspettavo. Dalla Corte costituzionale mi è arrivata una stilettata al cuore. Sono senza parole e molto triste. Sto pensando a cosa poter fare, vorrei portare avanti l’eredità di mio marito perché era lui che voleva una buona legge sul fine vita. Ora voglio far pressione sui parlamentari perché la legge su cui stanno lavorando diventi una buona legge, che includa tutte le persone che ne avranno bisogno”.
Infine, anche per Marco Cappato – tesoriere dell’Ass. Luca Coscioni – la bocciatura è una pessima notizia per la democrazia del Bel Paese. Tuttavia, sostiene che “la battaglia per l’eutanasia legale non si ferma”.
Chi invece è a favore?
Comunque, non mancano anche i pareri favorevoli alla decisione della Corte Costituzionale. Ad esempio, la senatrice di Udc Paola Binetti afferma che “sulla vita non si vota”. Invece, Alberto Gambino di Scienza e Vita commenta così la questione:
“Soddisfazione e gratitudine verso l’alto magistero dei giudici costituzionali attenti alla tutela dei principi della Carta costituzionale e delle persone più fragili”
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