Intelligenza Artificiale: una partnership con gli Avvocati

La diffusione dell’IA nel mondo legale non significa affatto che i computer sostituiranno le persone in un tribunale! L’intelligenza artificiale, l’automazione e la data analysis sono tutti strumenti molto utili per l’esercizio della professione. Ma la preparazione, le qualità professionali e le conoscenze rappresentano il motore degli studi legali.

Chi sono i digital-lawyers

Anche la professione forense si sta evolvendo, adattandosi sempre di più all’innovazione digitale. I digital lawyers (o code-lawyers) sono avvocati ed esperti di diritto che supervisionano i processi di sviluppo, la ricerca, l’analisi, il decoding e la programmazione, basandosi su sistemi che sfruttano l’IA.

L’intelligenza artificiale rappresenta un algoritmo che si basa su un pc che analizza, definisce strategie e trae conclusioni per completare i compiti che di solito eseguono gli esseri umani. L’IA è nuova nel settore giuridico, ma è da diverso tempo che gli esperti cercano di capire come sfruttare al meglio le abilità dei pc per assistere le attività legali.

Le teorie di Leibniz

Già nel 1600 Leibniz aveva teorizzato che nel futuro le macchine avrebbero utilizzato un sistema di logica binaria per eseguire calcoli – e aveva immaginato una partnership tra le macchine e gli avvocati. Leibniz non aveva mai visto un computer, ma ne aveva descritto i vantaggi: «Non è degno di uomini eccellenti perdere ore come schiavi nel lavoro di calcolo, che potrebbe tranquillamente essere relegato a chiunque altro se le macchine fossero usate».

I programmi di Intelligenza Artificiale non seguono semplicemente le regole del mondo legale. I loro compiti guardano anche a casi passati e ne traggono deduzioni sulle probabilità che i tribunali considerino un nuovo caso. Per fare questa operazione i programmi di IA utilizzano una combinazione di più tecniche di intelligenza artificiale, come i sistemi esperti e gli apprendimenti automatici.

Automatizzare le attività

L’IA, negli uffici legali permettono di automatizzare alcune attività, per concedere agli avvocati più tempo da dedicare alle analisi complesse e all’interazione con i clienti.

Questo comporta un miglioramento notevole della capacità dell’avvocato di assistere i propri clienti. Alcune grandi aziende utilizzano da tempo strumenti che si basano sull’IA per migliorare il loro lavoro. Secondo l’International Legal Technology, tutti gli studi legali che hanno più di 700 avvocati utilizzano degli strumenti di Intelligenza Artificiale.

Nei prossimi anni l’Intelligenza Artificiale e il machine-learning faranno il loro ingresso in tutto il mondo del diritto. Anche perché, chi non si adegua è destinato all’auto-confinamento.

Nuove opportunità

Alla fine dei conti, l’Intelligenza Artificiale arriverà ad automatizzare più di 100.000 ruoli di supporto nel settore legale nei prossimi due decenni. Ovviamente questo non rappresenta la fine delle carriere legali, ma creerà tantissime nuove opportunità da sfruttare.

Prendiamo come esempio la raccolta della documentazione del contenzioso. Siete tutti d’accordo che la pratica legale implica una montagna di scartoffie? Anche un semplicissimo caso potrebbe coinvolgere un grandissimo numero di comunicazioni, documenti e rapporti.

L’IA semplifica questo tipo di mansione, scansionando migliaia di documenti e riducendo i tempi collegati alla collezione documentale. Ovviamente, il mouse che coordina le operazioni resta sotto il controllo della mano umana.

L’IA migliora il lavoro degli Avvocati

L’IA migliora i metodi di ricerca tradizionali. Termini di ricerca generici producono migliaia di risultati – cosa che si rivela completamente inutile per un avvocato molto impegnato.

L’Intelligenza artificiale migliora le ricerche, capendo sin da subito di che cosa ha bisogno l’avvocato. Raccoglie i dati per aiutare gli avvocati a trarre conclusioni, a creare strategie contrattuali e a scoprire tutte le informazioni possibili nei termini di contratto.

Aiuta anche a prevedere quanto tempo è necessario per l’approvazione di un contratto. Le domande più comuni che i clienti pongono agli studi legali, infatti, sono: “Secondo Lei vinceremo?”, oppure: “Ci dobbiamo accontentare?”.

Gli avvocati di solito traggono le loro conclusioni sulla base dei loro anni di esperienza e sulla conoscenza dei giudici locali e del difensore opposto. L’IA porta tali previsioni al livello successivo. Infatti, analizza casi simili e fornisce un’analisi statistica che prevede, con parecchia precisione, gli esisti del contenzioso. Lo strumento permette agli avvocati di consigliare in tutta sicurezza come e se proseguire nel contenzioso.

Necessari protocolli di riferimento

Per implementare i sistemi di intelligenza artificiale nel mondo della Giustizia sarà necessario adottare dei protocolli di riferimento.

Attualmente, negli uffici giudiziari italiani non è quasi mai presente l’IA. La troviamo soltanto in ambito accademico grazie ad alcuni studi sperimentali. Tuttavia, nel prossimo periodo potremmo assistere alla creazione di sistemi che potranno essere sperimentati nella pratica giudiziaria. Per questo motivo sarà assolutamente necessario stendere un protocollo di riferimento.

L’IA sta trasformando la professione legale. Alcuni hanno il timore che alla fine sostituirà completamente gli avvocati, anche se in realtà non è affatto così. Aiuterà tantissimo gli avvocati, facendo loro risparmiare tempo e denaro. È una grandissima vittoria!

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