23 Maggio 2023

Intelligenza artificiale: la foto di un falso attacco al Pentagono ha fatto tremare Wall Street

È diventata virale, su Twitter, la foto di un presunto attacco al Pentagono, dopo essere stata condivisa dall’account “Bloomberg Feed”.

Lo scatto, che immortalava una colonna di fumo nero che si propagava a pochi metri di distanza dalla sede del Dipartimento della difesa Usa, era accompagnato da un breve testo: «Grande esplosione vicino al Pentagono, a Washington».

Tuttavia, sia il profilo che l’immagine erano completamente fake. L’account che ha pubblicato l’immagine, ora sospeso, ha utilizzato in maniera impropria la grafica della famosa testata d’informazione americana, Bloomberg.

Il profilo si è avvalso della famosa spunta blu, che sino a poco tempo fa attestava l’autenticità di un account. Tuttavia, da quando è arrivato Elon Musk, le cose sono cambiate: tutti possono verificare l’account tramite il pagamento di 8 dollari al mese, abbonandosi alla versione premium del social, l’ormai noto Twitter Blue.

Unendo tutti questi fattori, con una foto tanto falsa quanto credibile, si sono create le condizioni adatte per fare credere agli utenti che l’attacco al Pentagono fosse vero. Il tweet ha ingannato anche la borsa americana, che, secondo quanto riportato dal Washington Post e dalla Cnn, ha registrato una lieve flessione nei momenti successivi alla diffusione dell’immagine in questione. Il Down Jones Industrial Index sarebbe sceso di ben 85 punti per quattro minuti, prima di ritornare verso l’alto.

Ma bastava osservare bene l’immagine per comprendere che l’edificio bianco in questione non somigliava poi così tanto al quartier generale della difesa statunitense. Se si ingrandisce la foto, inoltre, si notano benissimo i segni prodotti da un’immagine creata da un’AI generativa, come Dall-E 2 e Midjourney.

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Le finestre dell’edificio esploso sembravano essere sovrapposte in certi punti. Molti dettagli presentavano un certo grado di disordine e di lacune, e di solito questo significa che sono stati generati da una macchina.

La rivoluzione nei confronti della spunta blu su Twitter è senza subbio un gran problema per le aziende, per gli utenti e per gli investitori. Metterla a pagamento, quando prima era riservata a celebrità, politici e giornalisti dopo un’attenta verifica dell’identità, ha generato una confusione che ha condotto, in certi casi, a gravi danni economici.

Per esempio, una multinazionale che ne ha fatto le spese, di recente, è stata Eli Lilly, che ha perso il 6% delle sue azioni dopo un tweet falso pubblicato a nome dell’azienda farmaceutica che parlava di distribuzione di insulina gratuita.


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