16 Dicembre 2019

giustizia e privacy

Intelligenza artificiale e il confine (sempre più sottile) tra giustizia e privacy

Domotica, intelligenza artificiale e assistenti vocali stanno lentamente trasformando il rapporto tra giustizia e privacy.

Le nostre case stanno cambiando, non solo da un punto di vista tecnologico, ma anche esperenziale. Se, un tempo, potevamo sentirci liberi di dire e fare quello che volevamo senza occhi e orecchi indiscreti a monitorarci, oggi, con dispositivi come Alexa Echo di Amazon, che ascoltano e registrano rumori e voci anche quando non in funzione, non è più così.
E cosa succederebbe se Alexa captasse e registrasse gli ultimi momenti di vita di una persona assassinata? Potrebbe un dispositivo trasformarsi in un testimone capace di incastrare o scagionare un presunto assassino?

A dir la verità, potremmo anche evitare di usare il condizionale.
È di poche settimane fa la notizia che la polizia di una contea in Florida ha chiesto ad Amazon di utilizzare le registrazioni di Alexa per capire se Sylvia Galva Crespo, morta in casa a seguito di una ferita dovuta a un corpo appuntito, sia stata uccisa da suo marito durante una lite o, come sostiene l’uomo, sia stata vittima di un incidente.

Amazon ha consegnato le registrazioni, ma un portavoce si è affrettato a dichiarare che la società “non divulga le informazioni dei clienti in risposta alle richieste del governo, a meno che non siamo tenuta a farlo per rispettare un ordine legalmente valido e vincolante”.

L’uso delle registrazioni inasprisce il sempre più attuale conflitto tra giustizia e privacy: dove si colloca il confine fra le due? È giusto che la nostra privacy venga assoggettata al dovere di giustizia facendo, spesso, leva sul senso di sicurezza? 
Siamo forse destinati a veder realizzarsi quanto descritto in 1984 di Orwell, una società in cui il Grande Fratello non concede alcuno spiraglio di intimità?

Sia chiaro, sebbene il dispositivo Alexa Echo sia stato chiamato a testimoniare e le registrazioni siano state raccolte, non è detto che queste possano davvero risolvere il mistero della morte di Crespo: Alexa Echo “sente” tutto, ma non “ascolta” tutto. Non è detto, insomma, che il dispositivo abbia davvero registrato qualcosa di rilevante.

Un ultima nota: gli utenti di Alexa sempre hanno la facoltà di cancellare le proprie registrazioni, anche se pochi sanno come fare.

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