25 Agosto 2022

giudice robot

Il giudice robot è il futuro della giustizia?

Un giudice robot è infallibile? I computer possono garantire dei provvedimenti equi basandosi soltanto su fattori predeterminanti?

Uno dei temi più controversi della nostra società è l’evoluzione della robotica. I campi dove intelligenza artificiale e tecnologia interagiscono, infatti, stanno aumentando sempre più.

I software in grado di apprendere in maniera autonoma si stanno diffondendo velocemente, cambiando in modo radicale le nostre esistenze e il nostro rapporto con la tecnologia. Tutto questo è stato reso possibile dalla rapida evoluzione degli ultimi anni, che sta cambiando il rapporto uomo-macchina.

Parecchi settori sono stati toccati da questa evoluzione, e di certo il mondo del diritto non è stato escluso.

L’intelligenza artificiale fa risparmiare tempo

L’intelligenza artificiale e l’automatizzazione applicata alle materie giuridiche fanno ormai parte della quotidianità. Non avremmo mai potuto immaginare che l’intelligenza artificiale sostituisse l’essere umano in determinati ambiti.

Molti studi legali, per esempio, utilizzano software capaci di analizzare una grossa mole di informazioni, facendo risparmiare tempo ad avvocati e collaboratori. Questo salto di qualità tecnologica permette a tantissimi professionisti di concentrarsi su altri aspetti, dove l’intervento della persona è fondamentale.

Giudice con il martelletto in mano? No, grazie!

La cinematografia continua a mostrarci l’immagine del giudice con il martelletto in mano – ma la realtà, soprattutto nei tribunali americani, è ben diversa. Negli States esistono da tempo tribunali dove le sentenze vengono affidate a dei giudici robot, software che elaborano le decisioni attraverso algoritmi.

Per emettere un provvedimento, questi programmi si basano su elementi che vengono forniti di volta in volta, utilizzati come premessa logica della sentenza. Dobbiamo comunque tenere presente che nel sistema giuridico americano, che si basa sul diritto positivo, questa innovazione è molto più semplice da sfruttare.

Ma negli altri paesi, compreso il nostro, questa tecnologia potrebbe essere esportata ed utilizzata correttamente?

Giudice robot e diritto difensivo

Uno degli aspetti che permette agli avvocati di fare bene il loro lavoro è quello di riconoscere il corretto processo logico che precede una sentenza.

Spesso, gli algoritmi dei giudici robot sono segreti, per ragioni collegate alla privacy delle aziende produttrici. In alcuni casi questo ha eliminato la possibilità di esercitare il diritto difensivo, poiché non è stato possibile comprendere il percorso logico che ha condotto alla condanna.

Intelligenza artificiale: i timori

Attualmente ci troviamo ancora in una fase di sperimentazione, ma è giusto chiedersi se questa potrebbe essere la strada del futuro.

Ogni cambiamento tecnologico ha in sé rischi e benefici. Quando si parla di sostituire l’uomo con le macchine, le prime reazioni sono sempre determinate da alcuni timori; ma il tema è troppo complesso per farci bloccare dalla paura.

Per capire se i robot potranno darci una mano, analizziamo cosa non funziona nel sistema attuale della giustizia. Alcuni dei limiti attuali sono:

  • tempi eccessivamente lunghi;
  • tribunali intasati da cause civili, dove questioni molto semplici si disperdono tra ritardi “fisiologici”, alimentando un ritardo complessivo all’interno del sistema economico;
  • costi enormi che ricadono sulla collettività, costretta a pagare il doppio;
  • incertezza riguardo la pena finale;
  • poco personale.

La semplificazione dell’elaborazione dei dati

Robot e intelligenza artificiale hanno semplificato enormemente molti processi che sono stati in precedenza affidati esclusivamente all’uomo. Parliamo, in particolar modo, di elaborazione dei dati: è in questo settore che la tecnologia ha manifestato e manifesterà maggiormente i suoi effetti.

Se l’elaborazione di una sentenza venisse delegata soltanto ad un software, quanto tempo potremmo risparmiare? Se liberassimo le cancellerie da tonnellate di cartelle e fascicoli, quanto potrebbe essere più efficace il lavoro della giustizia? Quanto potremmo risparmiare, se al posto di anni bastassero pochi giorni per prendere una decisione?

Le macchine hanno raggiunto un livello di evoluzione tale da riuscire ad analizzare e riconoscere una quantità di dati enorme, che nessun uomo sarebbe materialmente in grado di leggere in così poco tempo.

Il rapporto tra cittadino e giustizia può essere ridotto ad un mero algoritmo?

Ma il vero dubbio che sorge è se il diritto possa essere ridotto a tali semplificazioni: la complessità, quasi ancestrale, del rapporto tra cittadino e giustizia, può ridursi ad un mero algoritmo?

La tecnologia rappresenta certamente un prezioso supporto, ma alcuni aspetti, come l’empatia, la sensibilità e la capacità di lettura critica, non potranno mai essere sostituti da un robot. Questi fattori sono insostituibili sotto molti aspetti. L’applicazione del diritto non è una scienza esatta: è un insieme di regole, conoscenze e interpretazioni della quotidianità.

Nessuna macchina potrà mai sostituire l’intuito e la capacità di lettura del contesto – in particolar modo in ambito penale, dove è in gioco la libertà di una persona.

Abbandoniamo i nostri timori

Chi lavora nel mondo legale dovrà essere in grado di cogliere le varie opportunità che si presenteranno nei prossimi anni. Con il tempo, infatti, le macchine potranno costituire un supporto sempre più grande per la professione legale. La tecnologia applicata al campo del diritto rappresenta un’opportunità economica e professionale, anche se molto dipende dalle capacità personali di un avvocato.

Nessun cliente rinuncerà mai alla fiducia di un legale. Nessuno delegherà mai ad un software o ad una macchina il destino di un’azienda o della libertà personale. Tuttavia, fare in modo che sia proprio il tuo studio quello ad essere scelto, che sia tu l’avvocato di cui fidarsi, dipenderà tutto dalla percezione dei clienti. Dobbiamo essere visti come i migliori nell’affrontare i cambiamenti.

Dunque, abbandoniamo i nostri timori e sfruttiamo le numerose opportunità che la tecnologia potrebbe regalarci!

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