Siamo certi che in questo periodo uno dei dubbi che gli avvocati si sono sentiti più spesso porre dai loro assistiti divorziati o separati riguarda il diritto di visitare i figli.
Quello che succede è che, da una parte, il genitore affidatario potrebbe non fidarsi a lasciare andare il figlio per paura del contagio o, nel peggiore dei casi, approfittare della situazione per allentarne il rapporto con l’altro genitore. Dall’altra, le limitazioni alla mobilità mettono in difficoltà il non affidatario.
Le sfaccettature di questo problema sono molteplici, ma il diritto di visitare i figli durante le misure di contenimento del Coronavirus non è messo in discussione.
IL DIRITTO DI VISITARE I FIGLI, ANCHE IL GOVERNO GARANTISCE
L’avvocato Gian Ettore Gassani, presidente di AMI, Associazione Matrimonialisti Italiani, ha dichiarato che «la sentenza di divorzio prevale sul decreto del governo».
Lo stesso Governo, lo scorso 10 marzo, ha chiarito che «gli spostamenti per raggiungere i figli minorenni presso l’altro genitore o comunque presso l’affidatario, oppure per condurli presso di sé, sono consentiti, in ogni caso secondo le modalità previste dal giudice con i provvedimenti di separazione o divorzio».
Con provvedimento dell’11 marzo, anche il Tribunale di Milano ha ribadito che gli accordi raggiunti in fase di separazione sulle visite ai figli rimangono validi, anche quando i genitori abitano in comuni diversi, e che «nessuna chiusura in ambito regionale può giustificare violazioni di provvedimenti di separazione e divorzio».
[AGGIORNAMENTO 6 APRILE: Con l’ordinanza depositata il 26 marzo 2020 il Tribunale di Bari ha stabilito che la tutela del diritto alla salute dei figli prevale sul diritto di visita del genitore. Ciò significa che è legittimo sospendere il diritto di visita fino al superamento dell’emergenza COVID-19 e che si può sopperire utilizzando videochiamate o Skype].
I DUBBI E LE DIFFICOLTÀ PIÙ FREQUENTI
POSSO ANDARE A VISITARE I MIEI FIGLI? POSSO ANDARLI A PRENDERE E PORTARLI A CASA MIA?
Sì, si può.
La questione degli spostamenti è di facile soluzione se i figli risiedono nello stesso comune del genitore. In questo caso, rientra nelle “situazioni di necessità”.
Se i figli risiedono in un comune diverso le cose si complicano perché le regole prevedono questi spostamenti solo in caso di assoluta urgenza e non è chiaro se le visite ai figli rientrino in questa situazione.
Nel tentativo di evitare multe, nell’autocertificazione è bene indicare che lo spostamento è legato al diritto di visitare i figli, indicando i giorni di visita fissati dal tribunale e allegando la copia del provvedimento di separazione o divorzio.
Nel caso decidesse di portare i figli a casa, il genitore non locatario deve assicurare che sia evitato qualsiasi contatto e garantita la distanza di sicurezza con gli altri eventuali conviventi.
A CAUSA DEL MIO LAVORO SONO UN SOGGETTO AD ALTO RISCHIO DI CONTAGIO, POSSO VISITARE I MIEI FIGLI?
Nel caso in cui il genitore che vuole esercitare il diritto di visita fosse a rischio contagio o intendesse portare i figli in un luogo che li può esporre al contagio, in mancanza di accordo tra le parti l’affidatario può richiedere una temporanea limitazione alle visite o una differente gestione [ricorso ex articolo 709 ter cpc].
SONO AMMALATO/HO AVUTO SINTOMI, POSSO VEDERE I MIEI FIGLI?
Sia il genitore affidatario che il genitore non affidatario hanno il divieto di frequentare i figli durante la malattia.
L’EX CONIUGE NON MI PERMETTE DI VISITARE I MIEI FIGLI.
Impedire al genitore di vedere i propri figli viola l’art.388, comma 2, del codice penale.
Riferendosi ai procedimenti urgenti ex articolo 700 del codice di procedura civile, per i quali le discussioni rimangono operative, è possibile chiedere e ottenere la modifica delle condizioni di separazione o divorzio.
NON RIESCO A PAGARE L’ASSEGNO DI MANTENIMENTO.
Questa domanda esula dalla trattazione del diritto di visitare i figli durante le misure di contenimento dell’epidemia da COVID-19, ma è evidente che tali misure hanno messo molti genitori in difficoltà. A patire più di tutti sono imprenditori e professionisti che hanno visto la loro attività economica bloccarsi.
Sfortunatamente, non pagare l’assegno di mantenimento è un reato.
Il consiglio è di rivolgersi al proprio legale e trovare un accordo con l’ex-coniuge, proponendo una somma ridotta che poi verrà recuperata in futuro, o chiedere una rinegoziazione delle condizioni di mantenimento.
POSSO PORTARE I MIEI FIGLI DAI NONNI?
In questo caso non esiste un divieto vero e proprio, ma interviene una questione di buon senso. Le fasce più anziane della popolazione sono anche quelle più a rischio, è pertanto fortemente sconsigliato che i nonni stiano a stretto contatto con i nipoti.
Per approfondire: Unione Camere Civili
[Fonti: Il Giornale, Studi Cataldi, Tgcom24]
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