L’anno giudiziario della giustizia amministrativa si è aperto con un dibattito cruciale sul rapporto tra innovazione tecnologica e garanzie processuali. Durante la cerimonia inaugurale a Palazzo Spada, il presidente del Consiglio di Stato Luigi Maruotti ha rivendicato i successi della digitalizzazione, mentre il presidente del Consiglio Nazionale Forense (CNF), Francesco Greco, ha richiamato alla prudenza, sottolineando la necessità di un confronto costante per evitare che l’eccesso di riforme comprometta la certezza del diritto.
Un processo sempre più digitale
Negli ultimi anni, la giustizia amministrativa ha attraversato una fase di trasformazione profonda, accelerata dall’emergenza pandemica. Il ricorso a strumenti digitali come le videoudienze e le piattaforme telematiche ha ridefinito il modo di intendere il processo, garantendo continuità alle attività giudiziarie anche nei momenti più critici.
Maruotti ha evidenziato i risultati raggiunti, ricordando che la giustizia amministrativa ha ricevuto il prestigioso Premio Agenda Digitale 2024 per il miglior progetto innovativo nell’ambito delle amministrazioni centrali. «Si conferma una visione lungimirante e un costante impegno nel governare l’innovazione con il supporto di tecnici competenti», ha dichiarato il presidente del Consiglio di Stato, sottolineando la necessità di un’integrazione sempre più avanzata tra diritto e tecnologia.
L’appello dell’avvocatura: innovazione sì, ma con equilibrio
Accanto ai riconoscimenti, però, si sono levate anche voci di cautela. Francesco Greco, intervenuto in rappresentanza dell’avvocatura, ha ribadito che la transizione digitale deve procedere senza sacrificare i principi costituzionali, in primis il diritto di difesa e il giusto processo. «L’eccesso di riforme e di riforme delle riforme non giova alla certezza del diritto», ha avvertito il presidente del CNF, sottolineando l’importanza della stabilità normativa e della prevedibilità delle regole per gli operatori della giustizia.
Greco ha inoltre segnalato l’avvio, lo scorso 15 gennaio, della sperimentazione del nuovo Portale della giustizia amministrativa, che diventerà pienamente operativo dal 1° giugno 2025. Pur non avendo riscontrato criticità rilevanti, ha suggerito un periodo di transizione più lungo per permettere agli utenti di adattarsi al nuovo sistema di accesso tramite SPID e CIE, evitando disagi e incertezze operative.
Un equilibrio da preservare
Il confronto tra magistratura e avvocatura ha evidenziato il delicato equilibrio tra efficienza e diritti fondamentali. Se da un lato la giustizia amministrativa si conferma all’avanguardia nell’innovazione digitale, dall’altro resta essenziale garantire un accesso stabile e sicuro al sistema giustizia, tutelando il ruolo degli avvocati e, soprattutto, dei cittadini.
L’auspicio, condiviso da tutti gli attori coinvolti, è che il progresso tecnologico continui a migliorare il funzionamento del processo amministrativo, senza mai perdere di vista il principio cardine della giurisdizione: la tutela dei diritti.
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