“Abbiamo sottolineato con forza come il disegno di legge governativo di riforma della giustizia si ponga in conflitto con i principi dello stato di diritto dell’Unione europea. Un Csm frammentato, depauperato nelle sue essenziali competenze, come la disciplina, indebolito da un meccanismo di selezione dei componenti mediante sorteggio non sarà più in grado di tutelare l’autonomia e l’indipendenza della magistratura dalla politica né saprà avere uno sguardo d’insieme sulla giurisdizione per salvaguardare complessivamente l’efficienza del servizio giustizia”. Lo afferma da Città del Capo il segretario generale dell’Associazione nazionale magistrati Salvatore Casciaro, a margine della discussione sulle riforme in esame nel nostro Paese avvenuto durante il dibattito.
“Un pm allontanato dalla giurisdizione non riuscirà più ad assolvere al proprio ruolo senza interferenze improprie o ingerenze politiche indebite. È un sentiero pericoloso quello tracciato dal governo, se si vuole imboccarlo si indichino quali sono i rischi reali per i cittadini”, conclude Casciaro.
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