Concluso a Venezia il G7 Giustizia, sotto la presidenza italiana.
L’impegno per l’Ucraina, la creazione del Venice Justice Group per affrontare le sfide globali in materia di giustizia, il contrasto al crimine organizzato, dal narcotraffico alla tratta di esseri umani: questi i principali temi affrontati, nella riunione di due giorni che si è tenuta presso la Scuola Grande di San Giovanni Evangelista.
Presenti i ministri di Francia, Eric Dupond-Moretti, Germania, Marco Buschmann, Regno Unito, Alex Chalk, Canada, Arif Virani, Giappone, Hiroaki Kadoyama, e Stati Uniti, Merrick Garland. Hanno preso parte ai lavori anche la direttrice Unodc, Ghada Waly, e la vicepresidente della Commissione europea, Vera Jurova. Alla prima sessione dedicata all’Ucraina hanno partecipato il Ministro della Giustizia, Denis Maliuska, e il procuratore Andriy Kostin.
“Confermiamo l’impegno a sostenere le azioni penali volte a garantire l’assunzione di responsabilità per i crimini internazionali commessi in Ucraina”, si legge nella dichiarazione finale del G7 nel capitolo dedicato all’Ucraina. Sono stati accolti con favore gli importanti progressi compiuti nei suoi sforzi di riforma, nello Stato di diritto e nella lotta alla corruzione, intrapresa anche grazie all’istituzione dell’apposita Task force anticorruzione per l’Ucraina (Tokio 2023).
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L’incontro di Venezia, il terzo dopo quello di Berlino e Tokio, ha avuto la sua novità principale nella creazione del Venice Justice Group, un organismo che permetterà di rafforzare e coordinare le iniziative dei Paesi del G7 e grazie al quale i vari Ministeri si confronteranno sulle sfide globali, a cominciare dall’Intelligenza Artificiale, per contribuire alla difesa dei sistemi democratici contro disinformazione in rete e tutela dei processi elettorali. A tale scopo, l’Italia ha assunto l’impegno di organizzare la prima riunione tecnica a novembre.
La seconda giornata è stata dedicata al contrasto al crimine organizzato, a cominciare dal narcotraffico e dall’emergenza “drammatica”, come ha detto il Ministro Carlo Nordio, legata al fentanyl: “Gli Usa hanno avuto a causa del Fentanyl una serie di decessi superiori a quelli della guerra in Vietnam, in Canada c’è lo stesso problema e purtroppo come prevedibile la droga si sta diffondendo anche in Europa. In Italia abbiamo avuto il primo esempio di indagine e tutto lascia supporre che ne avremo ancora”.
Altro focus sulla tratta degli esseri umani e sulla migrazione irregolare, nella prospettiva di dare attuazione alla Convenzione di Palermo, ovvero la Convenzione ONU contro la criminalità organizzata transnazionale (UNTOC), e di sostenere il lavoro dell’UNODC.
“Sono stati due giorni di lavoro intenso, estremamente proficuo, che si sono conclusi con una assoluta concordanza di visione su una serie di temi essenziali” ha commentato il Ministro Nordio a conclusione dei due giorni del G7.
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