Slittano al 21 luglio i termini per il versamento delle imposte per circa 4,6 milioni di partite IVA. È quanto prevede il decreto fiscale approvato ieri dal Consiglio dei ministri, che accoglie così le richieste delle categorie professionali e delle imprese preoccupate per le scadenze concentrate a fine giugno. Nessuna maggiorazione fino a quella data; dal 22 luglio al 20 agosto scatterà invece l’aggiunta dello 0,4%.
La proroga riguarda i versamenti legati alle dichiarazioni dei redditi, IVA e IRAP per i soggetti che esercitano attività economiche con indici di affidabilità fiscale approvati (i cosiddetti Isa) o per chi rientra in regimi agevolati, compresi forfettari e minimi.
Con il provvedimento vengono inoltre allentate alcune strette fiscali. Le spese di trasferta, ad esempio, dovranno essere tracciabili solo se sostenute in Italia, mentre viene ufficialmente cancellato dal 1° luglio lo split payment IVA per le società quotate, in linea con la scadenza dell’autorizzazione europea.
Novità anche per le plusvalenze realizzate da professionisti e studi associati attraverso la cessione onerosa di quote societarie: da ora tassate con un’imposta sostitutiva del 26%.
Il decreto prevede poi interventi nel settore della logistica, con l’estensione del reverse charge ai trasporti, e anticipa l’entrata in vigore di alcune regole per la produzione di vino dealcolato, fissando il via alla data di pubblicazione delle disposizioni attuative.
Sul fronte delle scadenze, prorogato al 31 ottobre il termine per l’invio della documentazione sul disallineamento da ibridi e al 15 settembre quello per le delibere Imu dei comuni.
Soddisfazione da parte dei professionisti. Il Consiglio nazionale dei commercialisti ha accolto positivamente la proroga, considerandola un segnale di attenzione verso le esigenze operative di contribuenti e intermediari, specie in un’estate caratterizzata da importanti novità fiscali.
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