Nel 2023, la crisi di liquidità ha colpito duramente i contribuenti italiani, con un numero record di rateazioni fiscali revocate a causa del mancato pagamento delle rate. Secondo i dati riportati dalla Corte dei Conti nella relazione sul rendiconto generale dello Stato, ben 1,37 milioni di dilazioni, pari a circa 24 miliardi di euro, sono saltate, registrando un aumento del 20,3% rispetto all’anno precedente.
Il fenomeno è sintomatico di un più ampio stato di difficoltà economica: il numero di debiti soggetti a rateazione è aumentato dell’1% nel 2023, portando il totale delle istanze a oltre 4,8 milioni, con un carico complessivo di circa 37,5 miliardi di euro.
Questi dati, forniti dall’Agenzia delle Entrate-Riscossione, delineano un quadro preoccupante. La Corte dei Conti ha evidenziato che il carico totale delle dilazioni revocate nel 2023 ha raggiunto i 162,6 miliardi di euro, con un incremento significativo rispetto ai 138 miliardi di euro del 2022. Questo aumento di 24 miliardi di euro è un chiaro segnale delle difficoltà che i contribuenti stanno affrontando.
Le conseguenze di queste revoche sono gravi: con la decadenza dal piano di rateazione, i debiti non possono più essere rateizzati e diventano immediatamente esigibili. Le modifiche normative introdotte dal Decreto Legge n. 50/2022 impediscono ulteriori dilazioni per i debiti oggetto di revoca, costringendo i contribuenti a saldare l’intero importo. In caso di mancato pagamento, l’Agenzia delle Entrate può procedere al recupero forzato, aggredendo beni e conti del debitore.
Nel 2023, sono state presentate oltre 1,4 milioni di istanze di rateazione per un valore totale di circa 17,8 miliardi di euro. Tuttavia, nonostante questo flusso, il 19,4% degli incassi totali da riscossione proveniva da rateazioni, segnando un calo del 21,3% rispetto al 2022.
Dal 2008 al 2023, sono state gestite oltre 13,5 milioni di istanze di rateazione, con un carico iscritto a ruolo di oltre 232 miliardi di euro. Di queste, circa 2,8 milioni di istanze si sono estinte, mentre per 2 milioni di istanze, con un carico di circa 26,5 miliardi, il piano di ammortamento risultava ancora in sospeso al 31 dicembre 2023.
Questi numeri dimostrano chiaramente le difficoltà che milioni di contribuenti stanno affrontando nel tentativo di adempiere ai propri obblighi fiscali, mettendo in luce la necessità di interventi mirati per supportare chi si trova in situazioni di sovraindebitamento.
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