Le elezioni presidenziali degli Stati Uniti rappresentano l’ultimo grande evento elettorale del 2024, un anno in cui oltre due miliardi di persone sono state chiamate alle urne in 76 Paesi. La posta in gioco è altissima, e i social media sono nuovamente al centro della scena come canale privilegiato per l’informazione, ma anche per il rischio di disinformazione. Le principali piattaforme social, da Meta a TikTok, fino a X (ex Twitter), hanno implementato misure significative per tutelare la sicurezza delle informazioni e la trasparenza del voto. Ecco le loro strategie per contrastare fake news e manipolazione dell’opinione pubblica.
Meta: continuità e innovazione contro la disinformazione
Meta, casa madre di Instagram e Facebook, ha sviluppato un complesso sistema di protezione basato su anni di investimenti e tecnologie di sicurezza. Oltre 40.000 dipendenti e 20 miliardi di dollari sono stati dedicati a proteggere la sicurezza dei contenuti sulle sue piattaforme. Per le elezioni americane del 2024, Meta ha rafforzato le iniziative già adottate per le presidenziali 2020 e le elezioni di metà mandato 2022, potenziando la rete di fact-checking e implementando strumenti per etichettare i contenuti generati dall’intelligenza artificiale.
Meta ha anche sospeso la pubblicità politica nell’ultima settimana di campagna e attivato notifiche per collegare gli elettori alle fonti ufficiali di informazione elettorale. Con il supporto di oltre cento partner di fact-checking nel mondo, la piattaforma monitora costantemente la diffusione di contenuti potenzialmente fuorvianti.
TikTok: alfabetizzazione mediatica e rigide policy sull’intelligenza artificiale
TikTok, piattaforma particolarmente popolare tra i giovani, ha introdotto il suo “US Elections Center”, un hub informativo pensato per garantire agli oltre 150 milioni di utenti americani informazioni verificate e notizie aggiornate. Notifiche e segnali visivi indirizzano gli utenti verso fonti affidabili, mentre spunte blu e etichette su account di politici e istituzioni contribuiscono a distinguere i profili ufficiali.
Per fronteggiare la sfida dei contenuti generati dall’AI, TikTok ha implementato norme severe che vietano contenuti manipolati che rappresentano in modo fuorviante personaggi pubblici. Creatori e utenti sono inoltre obbligati a etichettare i contenuti generati dall’AI, promuovendo la trasparenza. La piattaforma ha vietato la pubblicità politica a pagamento, impedendo ai politici di monetizzare i propri account.
X (ex Twitter): nuove etichette e policy di integrità civica
Sotto la guida di Elon Musk, X ha aggiornato le sue policy ad agosto 2023, introducendo un sistema di etichettatura per contrassegnare i contenuti ritenuti fuorvianti. Le nuove regole vietano l’uso della piattaforma per interferire nei processi elettorali, sebbene X specifichi che non tutte le informazioni inesatte sono considerate tentativi di manipolazione. Mentre Musk ha espresso pubblicamente il proprio sostegno a Donald Trump, le misure della piattaforma si concentrano sul blocco di contenuti falsi relativi ai dettagli operativi delle elezioni, come date e modalità di voto.
Le sfide delle Big Tech e l’AI
Con le innovazioni dell’intelligenza artificiale, il confine tra disinformazione e realtà si è fatto più sottile e difficile da individuare. I giganti della tecnologia sono dunque impegnati a stabilire standard tecnici per identificare i contenuti generati dall’AI, lavorando insieme a Google, Microsoft, Adobe, e altre realtà per evitare che l’AI venga usata in modo fraudolento.
Con milioni di utenti esposti ai messaggi elettorali, le Big Tech stanno scommettendo su un utilizzo responsabile delle proprie piattaforme. Se queste misure si riveleranno efficaci nel preservare l’integrità del voto, lo diranno i risultati. Per ora, resta chiaro l’obiettivo comune: mantenere i processi elettorali liberi dalla manipolazione, tutelando al contempo la trasparenza e l’affidabilità delle informazioni in un’era di cambiamenti tecnologici senza precedenti.
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