DNSH: clausole green nel piano PNRR

Do No Significant Harm, il monito per rispettare l’ambiente con gli interventi del PNRR

DNSH letteralmente significa “non arrecare un danno significativo all’ambiente”: ecco il monito che si legge nei documenti tecnici in merito al PNRR. Fa parte di una Guida Operativa di 300 parole che il Governo pubblica per aiutare a rispettare con efficienza il Regolamento europeo 2020/852. Quest’ultimo riguarda gli obiettivi climatici e ambientali che tra l’altro ci si erano prefissati con l’accordo di Parigi e il Green Deal.

DNSH: clausole green nel piano PNRR per rispettare l’ambiente e il fragile clima

La clausola DNSH rivela la sua importanza in quanto riguarda in maniera diretta ben oltre 150 interventi del PNRR. Ora, quali sono gli elementi di novità rispetto alla normativa vigente? Ecco alcuni esempi concreti per capire:

  • Per quanto riguarda le costruzioni, la domanda di energia primaria negli edifici finanziati deve essere inferiore del 20% alla domanda di energia primaria risultante dai requisiti Nzeb (ossia, “edificio a energia quasi zero”);
  • Obbligo di avere come base l’Eu Green Public Procurement per acquistare le forniture e le attrezzature elettriche ed elettroniche che si usano nel settore sanitario;
  • Certificazioni sulle prestazioni energetiche necessarie per i data center.

La Guida si rivolge ai soggetti attuatori e precisa che dovrà essere cura dell’impresa proponente tenere conto dei vincoli DNSH. Questo in caso di procedimenti preliminari per le autorizzazioni ambientali, come ad esempio ViaVas o Aia.

Transizione ecologica, valutazione di conformità, biodiversità: l’attenzione green nel PNRR

Innanzitutto, rispetto al capitolo sulla transizione ecologica si comincia con la produzione di elettricità da pannelli solari. Inoltre, questa svolgersi con adeguati livelli di efficienza, come inclinazioneassolazione e ampiezza. Infine, è necessario limitare l’uso del suolo.

Una specifica: se gli impianti hanno ubicazione in aree sensibili per quanto riguarda biodiversità si deve procedere a una valutazione di conformità. Si tratta di un’accortezza che va estesa anche per l’eolico. Infatti, se gli impianti si trovano in aree sottoposte a vincoli paesaggisticiambientali e idrogeologici, si dovranno acquisire i relativi nulla osta.

Infine, si deve sempre tenere in mente della cura e rispetto delle aree protette, così come assicurarsi che eventuali suoni non danneggino la flora e fauna circostante.

DNSH: clausole green nel piano PNRR sulla produzione e stoccaggio dell’idrogeno

Ora, per quanto riguarda la produzione e stoccaggio dell’idrogeno, il documento sottolinea l’esclusione di “ogni processo che utilizzi il gas naturale come materia prima della reazione (steam methane reforming)”. Il discorso vale per:

  • Interventi in aree industriali dismesse;
  • Decarbonizzazione dei settori industriali “hard to abate”.

Inoltre, alla luce della lotta al cambiamento climatico, bisogna garantire che la riduzione delle emissioni di CO2 deve essere di almeno il 74,3% in entrambi i casi.

Per quanto riguarda il primo punto, non si dovrà mai ricorrere alla miscelazione (blending) con il gas naturale o altro di origine fossile. Invece, per quanto riguarda la seconda si ammette un mix di almeno il 10% di idrogeno con altri fluidi di origine fossile.

Per concludere, ricordiamo che il principio del DNSH è fondamentale per accedere ai finanziamenti del RRF. Esso si basa su quanto specificato nella “Tassonomia per la finanza sostenibile”. Inoltre, i piani devono includere interventi che concorrono per il 37% delle risorse alla transizione ecologica.

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