Redazione 28 Febbraio 2025

Delaware: niente fair use per l’AI che si allena con dati protetti da copyright

La Corte distrettuale del Delaware ha recentemente emesso una sentenza destinata a far discutere nel mondo della tecnologia e della proprietà intellettuale. Nel caso che ha visto contrapposti il Thomson Reuters Centre GmbH e West Publishing Corp. contro Ross Intelligence Inc., il Giudice Bibas ha stabilito che Ross Intelligence ha violato il copyright di Thomson Reuters, respingendo la difesa basata sul fair use.

Il nodo della questione: come si allena un’Intelligenza Artificiale?

Le intelligenze artificiali necessitano di enormi quantità di dati per essere addestrate. In questo contesto, il text and data mining (TDM) gioca un ruolo cruciale, poiché consente l’estrazione di contenuti da opere creative preesistenti per creare copie a scopo di training. Tuttavia, questo processo solleva questioni spinose riguardo alle potenziali violazioni del diritto d’autore.

Fair use: perché non si applica in questo caso?

Negli Stati Uniti, la dottrina del fair use consente l’utilizzo di opere protette da copyright per scopi specifici, come l’insegnamento e la ricerca, senza necessità di autorizzazione da parte del titolare dei diritti. Tuttavia, nel caso del Delaware, il giudice ha escluso l’applicabilità del fair use poiché Ross Intelligence ha utilizzato il database di Westlaw per addestrare la propria intelligenza artificiale, competendo così direttamente con il prodotto di Thomson Reuters.

L’approccio europeo e le implicazioni globali

Diversamente dagli Stati Uniti, l’Unione Europea disciplina il text and data mining attraverso la Direttiva Copyright (n. 790/2019), che prevede eccezioni specifiche al diritto d’autore per consentire operazioni di TDM in contesti di ricerca e innovazione. Questa differenza normativa potrebbe spingere le aziende tecnologiche a rivalutare le proprie strategie globali di sviluppo dell’intelligenza artificiale.

Quale futuro per l’AI?

La sentenza del Delaware potrebbe avere conseguenze significative sull’evoluzione del settore AI, soprattutto per le aziende che si affidano al TDM per addestrare i propri algoritmi. La necessità di ottenere licenze dai titolari dei diritti d’autore potrebbe rallentare lo sviluppo tecnologico o aumentarne i costi.

Questa decisione segna un punto di svolta nella giurisprudenza americana sul rapporto tra copyright e intelligenza artificiale, ponendo un interrogativo cruciale: fino a che punto sarà possibile allenare l’AI utilizzando dati protetti da copyright?


LEGGI ANCHE

Fondo di Garanzia per le PMI

Decreto Liquidità: potenziato il Fondo di Garanzia per le PMI e i professionisti

Chi è imprenditore forse già conosce il Fondo di Garanzia per le PMI, ma se siete professionisti, probabilmente non sapete che anche voi potete accedere…

Riforma, Nordio: “Testo non blindato ma aperto al dialogo”

Il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha partecipato alla XIV edizione del Taormina Book Festival, intervenendo durante il panel dedicato alla “Riforma della giustizia e…

sede europa

PNRR, versata la quinta rata da 11 miliardi: riforme e investimenti anche per la giustizia

I traguardi e gli obiettivi conseguiti con il pagamento della quinta rata riguardano quattordici riforme e ventidue investimenti in settori strategici per la modernizzazione della…

TORNA ALLE NOTIZIE

Servicematica

Nel corso degli anni SM - Servicematica ha ottenuto le certificazioni ISO 9001:2015 e ISO 27001:2013.
Inoltre è anche Responsabile della protezione dei dati (RDP - DPO) secondo l'art. 37 del Regolamento (UE) 2016/679. SM - Servicematica offre la conservazione digitale con certificazione AGID (Agenzia per l'Italia Digitale).

Iso 27017
Iso 27018
Iso 9001
Iso 27001
Iso 27003
Agid
RDP DPO
CSA STAR Registry
PPPAS
Microsoft
Apple
vmvare
Linux
veeam
0
    Prodotti nel carrello
    Il tuo carrello è vuoto