Dal prossimo anno verranno applicati gli interessi legali più alti degli ultimi venticinque anni.
Saldare un debito, grazie all’aumento del 1,25%, costerà molto di più. Per esempio, su un debito di 10.000 euro se ne dovranno pagare 500 di interessi, al posto dei 125 attuali.
Tale aumento appare più significativo se paragonato al tasso di interesse del 2021, pari allo 0,01%, ovvero la soglia storica più bassa in assoluto. Nel 2023 assisteremo ad un aumento di ben 4 volte.
Questo è quanto previsto dal decreto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dal ministero dell’Economia, con data di decorrenza 1° gennaio 2023.
In particolare, verranno colpite le rateizzazioni, visto l’accrescimento del costo della pace sociale.
Aumenterà il costo delle sanatorie: teniamo anche presente che dal prossimo anno verranno introdotte delle sanatorie importanti, come, per esempio, la conciliazione e la chiusura delle liti pendenti.
Per esempio, il pagamento di 120.000 euro per la chiusura agevolata delle liti pendenti comporterà:
- il pagamento dilazionato di 20 rate trimestrali;
- la prima rata corrisponderà a 6.000 euro e dovrà essere pagata entro il 30/06/2023;
- la seconda corrisponderà a 6.075 euro e dovrà essere pagata entro il 02/10/2023.
Anche per tutte le altre misure, l’aumento del costo sarà importante, come nel caso del ravvedimento, che permette la regolarizzazione della posizione fiscale grazie alla riduzione delle sanzioni.
La nuova misura sul tasso di interesse verrà applicata ai pagamenti degli interessi legali spettanti ai contribuenti. Gli effetti saranno di portata molto vasta, dato che l’interesse legale verrà applicato di default a tutti i contratti – in assenza accordi specifici.
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Imporre una soglia massima per gli interessi è necessario per equilibrare il costo del denaro e contemporaneamente per tutelare i contribuenti dall’usura.
La legge, nonostante ciò, permette la pattuizione fra le parti di interessi maggiori a quelli legali, sempre che non siano eccessivi. Non c’è un parametro fisso per il riconoscimento dell’usura, poiché molto dipende dall’entità del capitale ricevuto dal debitore e dalle condizioni economiche.
Per semplificare il procedimento, il ministero dell’Economia definirà un parametro, il Tasso effettivo globale medio, per ogni trimestre. È un parametro che tiene in considerazione i tassi medi praticati dal sistema finanziario e bancario italiano.
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