La Pubblica Amministrazione corre ai ripari di fronte all’escalation di attacchi informatici che nel 2024 hanno messo nel mirino istituzioni, enti pubblici e infrastrutture strategiche. Il Dipartimento della Funzione Pubblica, guidato da Paolo Zangrillo, ha redatto un vademecum operativo per i 3,2 milioni di dipendenti pubblici italiani, contenente le principali regole di “igiene digitale” per prevenire intrusioni, furti di dati e danni ai sistemi informatici.
Il documento, nato su impulso del sottosegretario Alfredo Mantovano e frutto della collaborazione con il Mef, l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (Acn) e l’intelligence interna (Aisi), sarà presto esaminato dal Consiglio dei Ministri e reso disponibile sulla piattaforma NoiPA, il portale utilizzato dagli statali per la gestione degli stipendi.
Tra le indicazioni contenute nella guida:
- creare password complesse, evitando nomi familiari o date facilmente intuibili;
- cambiare periodicamente le credenziali di accesso;
- non accedere alla posta istituzionale da dispositivi personali, come smartphone e tablet non autorizzati.
Si tratta di raccomandazioni, non di obblighi sanzionabili, ma il governo punta a diffondere una maggiore consapevolezza tra i lavoratori pubblici, sempre più esposti a tentativi di phishing, ransomware e attacchi DDoS.
A preoccupare sono soprattutto i numeri. L’Agenzia per la cybersicurezza nazionale ha registrato un aumento del 40% degli attacchi rispetto al 2023 e un quasi raddoppio degli incidenti, con episodi sempre più frequenti di divulgazione non autorizzata di dati sensibili sottratti da sistemi vulnerabili.
Il vademecum, che sarà affiancato da una campagna informativa a cura della Presidenza del Consiglio, rappresenta un passo concreto per alzare le difese del settore pubblico in un contesto in cui la sicurezza informatica è diventata una priorità strategica nazionale.
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