Cosa sta combinando Elon Musk con Twitter?

Dopo aver comprato Twitter per 44 miliardi di dollari e aver licenziato la metà del personale, sembra che Musk stia contattando decine di dipendenti che hanno perso il lavoro chiedendo se possono tornare.

Alcuni, infatti, sarebbero stati licenziati soltanto per errore, prima che la direzione capisse che la loro esperienza risulta fondamentale per l’azienda.

In risposta alle decisioni estreme di Musk, alcuni inserzionisti hanno ritirato i propri investimenti su Twitter.

La sospensione degli annunci pubblicitari

Il piano di Elon Musk per risollevare Twitter sta incontrando i primi ostacoli. Diverse aziende, infatti, hanno deciso di sospendere gli annunci pubblicitari sino a quando non ci sarà una visione completa di come diventerà la piattaforma sotto la guida del miliardario.

Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, società come Pfizer, General Mills, Volkswagen, Mondelez International Inc. e Audi hanno interrotto la pubblicità su Twitter dopo l’assunzione del controllo dell’azienda da parte di Musk.

La decisione è stata presa a causa delle preoccupazioni sul modo in cui i contenuti verranno moderati. Le case automobilistiche Ford e General Motors, per esempio, la scorsa settimana hanno dichiarato che non hanno più intenzione di acquistare spazi pubblicitari su Twitter fino a quando non sarà chiaro il futuro della piattaforma.

Donald Trump verrà riaccolto su Twitter?

La scorsa settimana Musk, tramite una lettera aperta pubblicata su Twitter, prometteva che con lui «Twitter non sarebbe diventato un paesaggio infernale libero per tutti, dove si può dire qualsiasi cosa senza conseguenze».

Musk ha detto che voleva acquistare Twitter «per il bene dell’umanità», in quanto «piazza digitale, dove un’ampia gamma di convinzioni può essere discussa in modo sano». Ha dichiarato inoltre la sua apertura al ritorno sulla piattaforma di figure polarizzanti, come l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump.

Twitter creerà un consiglio di “moderazione dei contenuti” che, a detta di Musk, costituirà un processo più chiaro per consentire ai vari utenti di ritornare sulla piattaforma. Il consiglio includerà «la comunità dei diritti civili e i gruppi che si trovano ad affrontare violenze alimentate dall’odio».

Twitter Blue

Musk ha introdotto un servizio di abbonamento chiamato Twitter Blue, per avere la “spunta blu” di riconoscimento. L’abbonamento costerà 8 dollari al mese e servirà a coprire le perdite economiche della piattaforma.

Tutto questo, però, ha sollevato numerose critiche. Per riuscire a coprire i debiti dell’azienda, circa 10.4 milioni di utenti dovrebbero acquistare il nuovo abbonamento. Parliamo, dunque, di 25 volte di più rispetto ai 400mila account con le “spunte blu”.

Fa sapere il miliardario che «ogni cambio di nome provocherà temporaneamente la perdita della spunta blu senza preavviso». Qualsiasi «impersonificazione dove non sia specificata la parola “parodia” sarà sospesa». Questo metodo di verifica, secondo Musk, «renderà più democratico il giornalismo e darà più potere alla voce della gente».

Fuga da Twitter

La nuova era di Twitter non convince tutti gli utenti, dunque si cercano soluzioni alternative.

Sono in molti a dirigersi verso Mastodon, che esiste sin dal 2016 ma che nelle ultime settimane ha registrato una crescita significativa. È simile a Twitter, ma non ci sono abbonamenti né pubblicità fastidiose. Tutto grazie al crowdfunding.

Nella sua versione italiana, Mastodon è la più grande rete di microblogging libera, open-source e decentralizzata di tutto il mondo. In termini più semplici è come Twitter, ma viene autogestita dagli stessi utenti.

Fa parte del fediverso, ovvero una comunità internazionale che si compone di più di 5 milioni di iscritti che si distribuiscono su 12.000 server indipendenti. Il loro obiettivo è rimettere il social direttamente nelle mani degli utenti.

A differenza dei tradizionali social, è open source, non raccoglie i dati degli iscritti e non ha algoritmi segreti o pubblicità che determinano cosa devi vedere. Un tweet su Mastodon prende il nome di toot, e prevede un massimo di 500 caratteri.

Imitazione a scopo satirico

D’ora in poi, secondo le nuove decisioni di Musk, imitare un’altra persona sulla piattaforma senza specificare se si tratta di una parodia sarà assolutamente vietato. Per protesta diversi utenti con la spunta blu hanno cominciato a twittare fingendo di essere Musk. Il risultato? Utenti bannati dal social.

Diverse persone stanno notando l’incoerenza del miliardario. Il giornalista Judd Legum, per esempio, ha fatto notare che la Corte suprema statunitense si è espressa nel 1988 sull’imitazione a scopo satirico, in quanto protetta dal Primo emendamento della Costituzione.

Scrive Legum: «Può inventare tutte le regole che vuole dato che questo è il suo sito web, ma la parodia è protetta ai sensi del primo emendamento, indipendentemente dal fatto che sia etichettato o meno come parodia».

Anche Meta non scherza

Secondo il Wall Street Journal, anche Meta si sta preparando a licenziare buona parte del suo personale. Si tratta del più grande ridimensionamento dell’azienda in 18 anni di attività.

Durante la pandemia Meta ha assunto molte persone, ma ora soffre la concorrenza di altre app come TikTok o dello stop al tracciamento di Apple.

Il taglio sarà inferiore rispetto a quello che effettuerà Twitter, ma il numero dei dipendenti Meta che perderanno il posto di lavoro sarà il più grande mai raggiunto da un’azienda tecnologica. Mark Zuckerberg ha dichiarato che l’azienda «concentrerà i propri investimenti su un numero limitato di aree di crescita ad alta priorità».

Alcuni team «cresceranno in modo significativo, ma la maggior parte degli altri team rimarranno fermi o si ridurranno nel corso del prossimo anno». A fine giugno Zuckerberg aveva già detto ai dipendenti che «in azienda ci sono un po’ di persone che non dovrebbero essere qui».

Durante la pandemia Meta ha assunto moltissime persone: nel 2021 più di 27.000 e nei primi nove mesi di quest’anno altre 15.344. Tuttavia, quest’anno le azioni di Meta sono scese oltre il 70%.

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