Una palese disfatta per il Fisco nella raccolta delle correzioni fiscali sui presunti incassi Pos non dichiarati nel 2022. Su circa 57 mila comunicazioni inviate a esercenti e professionisti dall’Agenzia delle Entrate, appena il 4,4% dei destinatari ha provveduto a correggere gli errori segnalati, presentando una dichiarazione integrativa e versando le imposte dovute, insieme a sanzioni e interessi.
I numeri: correzioni minime e entrate ridotte
In termini concreti, solo 2.549 dichiarazioni integrative sono state presentate a seguito delle comunicazioni inviate, generando un gettito di appena 2,3 milioni di euro in imposte aggiuntive, 1,7 milioni in interessi e 104 mila euro in sanzioni ridotte grazie al ravvedimento operoso. Questo risultato rappresenta il peggior dato tra tutte le tipologie di compliance trasmesse dall’amministrazione finanziaria.
L’analisi della Corte dei Conti: problemi nei dati e nella tempistica
Questi dati, resi noti dall’Agenzia delle Entrate e analizzati dalla Corte dei Conti nella relazione sul rendiconto generale dello Stato per il 2023, mostrano un quadro preoccupante per quanto riguarda l’efficacia delle comunicazioni fiscali inviate nel 2023, relative al periodo d’imposta 2022. La campagna di comunicazioni era stata lanciata tra ottobre e novembre 2023, in seguito al provvedimento dell’Agenzia delle Entrate n. 352652/2023, che delineava le modalità operative di questa specifica compliance.
Tuttavia, la campagna è stata afflitta da numerosi errori. Molti contribuenti hanno segnalato che gli incassi Pos risultavano duplicati o addirittura triplicati rispetto a quelli reali. Di fronte a queste problematiche, l’Agenzia ha annullato massivamente le lettere già inviate, per poi riemetterle nel 2024, concentrandosi su una platea più ristretta di contribuenti per l’anno d’imposta 2022.
Un’analisi ancora parziale e in attesa di risultati
L’analisi dei risultati per il 2022 resta dunque parziale, in attesa di valutare l’impatto delle nuove comunicazioni inviate nel 2024 ai contribuenti selezionati. È importante ricordare che i destinatari di queste segnalazioni possono richiedere chiarimenti o fornire all’Agenzia delle Entrate elementi non noti, al fine di evitare un accertamento fiscale. Inoltre, se i contribuenti riconoscono la correttezza dei dati segnalati, possono regolarizzare la propria posizione con una riduzione delle sanzioni, secondo le disposizioni dell’articolo 13 del dlgs 472/1997.
La compliance Pos e gli obiettivi del Pnrr
La compliance sui pagamenti elettronici è stata introdotta nel Documento di Economia e Finanza 2023 (DEF) e realizzata rapidamente per rispettare gli obiettivi del Pnrr relativi alla riduzione del tax gap nel 2023 e nel 2024. Tuttavia, i risultati ottenuti finora sollevano dubbi sull’efficacia di queste misure e mettono in discussione la capacità del Fisco di raggiungere gli obiettivi prefissati.
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