A Parma è nato un nuovo Studio Legale in forma di cooperativa, MC2 legali. Fondatrici e socie sono le avvocate Manuela Mulas, Donata Cappelluto e Lauravita Cappelluto, che, dopo aver lavorato insieme per molti anni, hanno capito che la forma dello Studio associato non faceva proprio per loro, poiché allontanava lo spirito di collaborazione e non assicurava prospettive adeguate ai collaboratori.
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Tale forma societaria è già presente all’interno del Codice Civile ed è utilizzata in molti altri settori, come quello assicurativo e quello bancario, ed è stata estesa ai professionisti nel 2017 con il Decreto Concorrenza, convertito in Legge 124 del 4 agosto 2017.
La Sta coop ha alcuni aspetti importanti che la rendono utile per l’esercizio collettivo della professione forense. È una formula che si adatta ai giovani, soprattutto per i bassi costi di costituzione e di manutenzione.
È consigliabile, comunque, adottarla nei casi in cui la compagnia di professionisti sia organizzata in maniera non verticistica, ovvero il gruppo di avvocati che intende lavorare insieme si riconosce in un sodalizio tra pari al posto di una struttura gerarchica piramidale.
Questa forma societaria è consigliabile anche nel caso in cui si vogliano far crescere i collaboratori, oppure acquisire nuovi soci. Quando un socio entra o esce non ci sarà bisogno del notaio, o di passaggi di quote, né tantomeno di modificare assetti di governance.
La cooperativa tra avvocati è utile se i professionisti stanno bene insieme, e permette di riconoscere ad ogni socio un compenso con un fisso, un variabile e un bonus. Inoltre, sarà possibile distribuire ai soci anche gli utili derivanti dall’attività a seconda di quanto stabilito all’interno del regolamento.
I vantaggi dello Studio Legale in forma Cooperativa
La cooperativa è una società a responsabilità limitata. Questo potrebbe contare poco per i soci fondatori, ma ha molta importanza per quelli che entrano successivamente in società. All’interno dell’associazione sarebbero solidalmente responsabili, mentre nella coop no.
Il vantaggio più significativo, comunque, riguarda la possibilità che lo studio in forma di cooperativa e i soci instaurino un rapporto di lavoro sotto il profilo fiscale, esattamente come quello dipendente.
Un avvocato socio di una coop potrà percepire uno stipendio da parte dello studio di cui risulta comproprietario, e potrà fare a meno della Partita IVA. L’Avvocato, dal punto di vista previdenziale, verserà a Cassa Forense contributi che risultano proporzionali al suo reddito.
Il secondo vantaggio è quello dell’elasticità contrattuale nei rapporti tra i soci e la società, per quanto riguarda stipendio e compensi. È presente piena libertà di individuare un meccanismo di retribuzione, purché disciplinato da un regolamento.
Per effetto della competenza e della contabilità del regime lavorativo, il socio paga Cassa Forense soltanto sulla base di ciò che percepisce effettivamente dalla cooperativa: quindi si paga sul reddito, e non sull’imponibile IRPEF.
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