In qualsiasi lavoro – dunque, anche in quello dell’avvocato – risulta necessario fissare obiettivi per riuscire a progredire nel futuro. La carriera legale non è tutta rose e fiori, e riuscire a ritagliarsi un piccolo spazio nella platea della concorrenza potrebbe essere più difficile di quanto si pensa.
Possiamo paragonare un avvocato senza obiettivi ad una persona senza sogni: nessuno rinuncerebbe mai ai propri desideri, anche se sono difficilissimi da realizzare. Gli obiettivi di un avvocato non mirano soltanto ad uno stipendio alto o all’essere il migliore di tutti. Ogni persona, infatti, ha delle aspettative differenti, legate alla propria attività e al proprio futuro. Una cosa, però, è certa: senza obiettivi, il fatturato non cresce.
Anche gli avvocati sono umani
In molti immaginano l’avvocato come un professionista ben vestito, con una bella famiglia, una casa ben arredata e con uno stile di vita agiato. Questa immagine è spesso dovuta all’immaginario creato dal mondo del cinema e dalle fiction, dove gli avvocati sono persone spietate e avide di denaro.
Per molte persone è difficile immaginare l’avvocato come un essere umano, dotato di fragilità e aspettative. Ma, sorpresa: l’avvocato, ancor prima di essere un legale, è una persona con sentimenti e aspirazioni!
Gli obiettivi dell’avvocato
Per molti, l’unico obiettivo è quello di diventare qualcuno. Altri, invece, vorrebbero essere contraddistinti per la professionalità e l’impegno con cui svolgono il loro mestiere. Alcuni professionisti hanno il desiderio di aprire uno studio in autonomia; altri, vorrebbero lanciarsi in attività trasversali, in modo tale da dare maggior vivacità al proprio lavoro.
Insomma, ogni avvocato è diverso dall’altro, ognuno con speranze e obiettivi diversi.
Generalmente, gli obiettivi di un avvocato variano a seconda dell’età. Se all’inizio il desiderio è quello di lavorare in uno studio professionale rinomato, man mano che passa il tempo i traguardi diverranno più concreti, specifici, e mireranno alla solidificazione del lavoro svolto in precedenza.
Gli obiettivi di un avvocato, generalmente, potrebbero essere:
- aprire uno studio legale autonomamente;
- creare una propria identità, al fine di fidelizzare i clienti attraverso la professionalità e la serietà;
- aumentare i servizi offerti;
- comunicare al meglio nel mondo online;
- fondare una società che si avvale di professionisti di diverso genere, facendosi aiutare da figure esterne, come tecnici, ingegneri, geometri e architetti, per rispondere al meglio alle richieste dei propri clienti.
Gli obiettivi nel breve periodo, che servono per garantire dei risultati meno imprevedibili e certi rispetto a quelli di lunga durata, potrebbero essere:
- necessità di ottimizzare l’attività professionale;
- creazione di uno studio legale efficiente ed efficace;
- avvalersi di collaboratori che realizzino gli obiettivi di efficacia ed efficienza nel più breve tempo possibile.
L’avvocato, dunque, deve ragionare come se fosse un imprenditore, facendo sì che la sua attività sia unica ed esclusiva rispetto alla concorrenza. L’imprenditore, però, può utilizzare strumenti di cui un avvocato non può usufruire. Per questo motivo, la sfida diventa sempre più difficile: se esistono regole ferree, alcune regolate dal codice deontologico, com’è possibile aumentare il proprio fatturato?
Obiettivi nel medio e nel lungo periodo
Se un avvocato ha intenzione di rivalutare la propria attività, in genere fissa una serie di obiettivi che possiamo distinguere in due macro categorie:
- obiettivi nel breve periodo;
- obiettivi di medio e lungo termine.
Questa distinzione risulta fondamentale per poter capire quale tattica o strategia adottare per raggiungere gli obiettivi prefissati. Siamo nel mondo dell’economia aziendale: gli obiettivi di breve periodo devono essere raggiunti in un lasso di tempo che non va oltre l’anno (al massimo due anni). Gli obiettivi di medio termine, generalmente vengono impostati nei 5 anni successivi, mentre quelli nel lungo periodo si protrarranno nei 10 anni successivi.
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Strategie e tattiche
C’è differenza tra strategia e tattica: la prima riguarda una pianificazione globale, mentre la seconda riguarda una programmazione più dettagliata.
Nel lungo periodo, gli obiettivi riguarderanno l’evoluzione della propria attività legale. Invece, gli obiettivi del medio e del breve periodo riguarderanno l’impostazione di lavoro, dunque, la strada che il professionista avrà intenzione di percorrere per riuscire ad arrivare all’obiettivo del lungo periodo.
La pianificazione fa riferimento a tutto quello che si vorrebbe realizzare nei dieci anni successivi. La programmazione, invece, si focalizza su tutti gli step che porteranno all’obiettivo finale.
L’obiettivo di Sara
Ma facciamo degli esempi. Sara è un giovane avvocato che ha il desiderio di aprire uno studio legale nei prossimi dieci anni. Per raggiungere questo traguardo sarà necessario studiare una strategia che permette di costruire la strada migliore per raggiungere i propri obiettivi.
Sara fisserà degli obiettivi nel medio periodo, come, per esempio, la creazione di un portafoglio clienti con una garanzia economica che permette di mettersi in proprio. Dunque, Sara cercherà di fidelizzare i clienti, che forniranno feedback per attrarre altri potenziali clienti.
Altro esempio: un importante studio legale vorrebbe ampliare la propria clientela, diventando un punto di riferimento anche per soggetti esterni. L’obiettivo nel lungo periodo, in questo caso, sarà quello di creare e rafforzare il proprio brand nei 10 anni successivi.
Per far sì che ciò accada bisogna fissare un traguardo nel medio termine: per esempio, implementare la propria visibilità nei motori di ricerca online. Sarà necessario, come obiettivo nel breve periodo, individuare talenti esperti nel blogging e nel linguaggio SEO.
L’avvocato non può fare l’imprenditore
Se un imprenditore che segue i principi economici si pone come obiettivo la fidelizzazione dei clienti attraverso una buona strategia di marketing, il risultato dovrebbe essere l’incremento dei profitti da reinvestire nell’azienda.
Per aumentare i guadagni, però, si dovranno valutare alcuni elementi. L’imprenditore comincerà a tagliare i costi superflui, tentando di minimizzare le spese. Il prezzo di vendita sarà concorrenziale soltanto se il prodotto, a parità di qualità, costerà meno degli altri.
Ma un avvocato non può ragionare in questi termini: lo impedisce il codice deontologico forense. La pubblicità, per un avvocato, deve prendere la forma dell’informazione. Non è ammesso, dunque, fare alcuna comparazione con i propri colleghi. I servizi offerti dal legale, come se non bastasse, sono disciplinati dalla legge. Sarà molto difficile, dunque, fornire un servizio giuridico conforme ad un prezzo coerente rispetto a quanto dice la normativa.
Gli obiettivi di un imprenditore sono finalizzati al profitto. L’avvocato dovrebbe pensare al fatturato in maniera indiretta, aggirando (legalmente) i paletti imposti dalla legge. Il codice deontologico non vieta di puntare tutto sulla brand identity o di fidelizzare i clienti con servizi migliori rispetto alla concorrenza.
Chiaramente, sarà più difficile imporsi al pubblico rispetto ad un imprenditore. Tuttavia, la creazione di una reputazione professionale e seria è un ottimo passo.
Puntare tutto sui propri obiettivi
Se un avvocato rinunciasse ai propri obiettivi, probabilmente incapperebbe in una routine monotona, dove al mattino ci sono le sedute in tribunale e al pomeriggio le attività d’ufficio. La differenza tra la libera professione e il lavoro dipendente è che il professionista potrà investire tutto su sé stesso.
Il dipendente punta all’avanzamento di carriera, ma lo stipendio di solito resta uguale, mese dopo mese. Inoltre, gli obiettivi saranno equivalenti agli accordi che sono stati presi con l’azienda.
Quelli del professionista, invece, riguardano il modo in cui si potrebbe guadagnare di più. Un avvocato senza obiettivi, dunque, non aumenterà mai il suo fatturato.
Obiettivi e fatturato sono concetti che sono strettamente connessi tra loro: l’uno dipende dall’altro, tant’è che la mancanza di uno determina il fallimento dell’altro. Senza obiettivi e senza una giusta strategia per raggiungerli, il fatturato non esiste!
Alcuni consigli
Non importa se sei esperto o se sei alle prime armi: non puoi rinunciare ai tuoi obiettivi, poiché ne risentirebbe il tuo profitto. Qualsiasi sia il traguardo che hai prefissato, ricorda che il raggiungimento sarà possibile soltanto se la strada da percorrere è stata pianificata alla perfezione.
Per riuscire a comprendere quali saranno gli obiettivi migliori, quelli maggiormente consoni alle tue abilità, immaginati tra dieci anni: dove ti trovi? Quanto guadagni? Come vedi il tuo lavoro nel futuro?
Quando avrai delineato il tuo traguardo nel lungo periodo, dovrai cercare di capire quali sono le strategie da seguire per riuscire ad ottenere i risultati. Parliamo di strategie, perché ti stai focalizzando su qualcosa che avverrà nel futuro.
La strategia che seguirai sarà impostata con degli obiettivi nel medio periodo, per riuscire a capire quali sono le decisioni da intraprendere durante il tuo percorso. Fissa delle date in cui ti fermi per analizzare i vari risultati raggiunti. Soltanto così potrai modificare il tuo piano in base ai dati raccolti.
Dopo aver identificato degli obiettivi nel medio periodo, cerca di capire quali saranno i traguardi da raggiungere nel breve termine, magari nel giro di un anno. Troppo? Allora riduci questo periodo al semestre, o al trimestre. Serviti dell’aiuto di un quaderno dove annotare i successi e gli insuccessi.
Potresti anche trasformare i vari risultati identificando i successi con il segno + e gli insuccessi con il segno -. In questo modo riuscirai a fare meglio il resoconto delle varie tappe intraprese, come se stessi eseguendo un’equazione.
Se trovi più risultati negativi rispetto a quelli positivi, fermati un attimo per cercare di capire che cosa stai sbagliando e come potresti migliorare. Ricorda: l’analisi e la ponderazione sono elementi fondamentali per riuscire a incrementare il fatturato.
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