accaparramento di clientela

CNF: sanzioni per l’accaparramento di clientela contro i medici

In un precedente articolo intitolato Accaparramento di clientela e avvocati che sfruttano COVID-19 vi abbiamo parlato di come alcuni avvocati stessero cavalcando l’onda emotiva generata dalle morti per COVID-19 per fare affari.
In particolare, i professionisti in questione si proponevano ai parenti delle vittime, intenzionati a muovere battaglia contro i medici ritenuti responsabili della loro perdita, promettendo cospicui risarcimenti economici. 

C’è da sottolineare che questa attività di accaparramento della clientela basata sulle emozioni altrui e non si è limitata al solo aspetto sanitario. Non sono mancate infatti le proposte di gestione dei divorzi generati dalla convivenza forzata durante il lock down, o l’assistenza per ricorsi nel caso si fosse stati esclusi dalle misure di sostegno economico previste dal governo.

Certamente però, la scelta di “prendere di mira” i medici, la categoria in prima linea nella lotta contro il coronavirus, ha generato più sconcerto.

All’epoca, poco più di un mese fa,  Filippo Anelli, presidente della FNOMCEO, Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri, ha scritto una lettera al presidente del CNF Andrea Mascherin per chiedere maggiore vigilanza su comportamenti scorretti di questi avvocati particolarmente intraprendenti.

Parallelamente, alcuni ordini forensi locali, come Napoli, Palermo e Roma, hanno preso posizione contro tale accaparramento di clientela, mentre l’Avv. Malinconico, presidente dell’Organismo Congressuale Forense, ha inviato ai COA una comunicazione sul fenomeno.

Cosa è successo poi?

ACCAPARRAMENTO DI CLIENTELA:CNF PROMETTE VIGILANZA E SANZIONI CONTRO CHI SPECULA

Pochi giorni dopo la lettera di Anelli, il CNF ha pubblicato un comunicato sul proprio sito ufficiale nella quale esprimeva una forte condanna per iscritti che violano principi etici dell’avvocatura, promettendo alla FNOMCEO un’attenta vigilanza per individuare quegli iscritti che si fossero macchiati di un comportamento contrario all’etica professionale.

Oltre alla condanna, il CNF ha dichiarato di voler sanzionare gli avvocati che speculano sul dolore, sopratutto coloro che offrono assistenza contro i medici impegnati a combattere il COVD-19.

Del resto, il problema dell’accaparramento di clientela non è solo una pura questione deontologica. Nella situazione specifica generata da COVID-19, ha anche una valenza sociale.

Come si legge nel comunicato del CNF, i comportamenti di questi avvocati “minano così anche l’immagine dell’avvocatura tutta, che invece, anche e soprattutto in queste circostanze, ancora una volta, sta dimostrando piena consapevolezza del ruolo sociale a cui è chiamata e a cui non intende sottrarsi”. 

La Fase 2 è iniziata, ma non si possono escludere nuovi picchi nei contagi, con nuove chiusure e un nuovo aumento del carico di lavoro per i medici.
In un contesto simile sarebbe bene generare unità tra le varie categorie e le componenti sociali, non certo speculare.

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