D’ora in poi, grazie alla Riforma della Giustizia Cartabia, sarà possibile avere separazione e divorzio insieme. Con la sentenza 28727 del 16 ottobre 2023, la Corte di Cassazione ha consentito il rinvio pregiudiziale sulla questione.
Gli Ermellini, con 27 pagine di motivazioni, hanno affermato che «in tema di crisi familiare, nell’ambito del procedimento di cui all’art. 473-bis 51 c.p.c., è ammissibile il ricorso dei coniugi proposto con domanda congiunta e cumulata di separazione e di scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio».
L’accordo «riveste natura meramente ricognitiva e non negoziale, con riferimento ai presupposti necessari per lo scioglimento del vincolo coniugale, essendo soggetto alla verifica del tribunale che, in materia, ha pieni poteri decisionali», non configurandosi un’ipotesi nel senso di un «divorzio consensuale» analogamente ad una separazione consensuale.
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Il giudice non è condizionato al consenso dei due coniugi, ma dovrà verificare qual è la sussistenza dei presupposti per la pronuncia costitutiva dello scioglimento o della cessazione degli effetti civili del matrimonio.
Ha valore negoziale per quanto riguarda i figli e per i rapporti di tipo economico, intervenendo su tali accordi soltanto se questi risultano contrari a delle norme inderogabili, così come all’interesse dei figli. Gli atti ora ritorneranno al Tribunale di Treviso, che aveva sollevato la questione pregiudiziale.
La vicenda in questione riguarda una coppia che aveva deciso di separarsi, richiedendo la regolamentazione dei rapporti patrimoniali così come l’affido della figlia. Dopo sei mesi era maturato il termine per il divorzio: per questo, i due avevano richiesto entrambi.
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