Il plenum straordinario del Consiglio superiore della magistratura, riunito ieri sotto la presidenza del Capo dello Stato Sergio Mattarella, ha nominato Pasquale D’Ascola nuovo primo presidente della Corte di Cassazione. La scelta è arrivata al termine di una votazione serrata: 14 preferenze per D’Ascola, sostenuto dall’area progressista, contro 13 voti e cinque astensioni. Una manciata di schede che ha segnato la differenza rispetto a Stefano Mogini, segretario generale della Cassazione e candidato dell’area più conservatrice.
Il profilo del nuovo presidente
Classe 1958, nato a Reggio Calabria, D’Ascola ha iniziato la carriera a Verona prima di approdare alla Suprema Corte. Dopo un periodo all’Ufficio studi, nel 2018 è stato nominato presidente della seconda sezione civile. Attuale presidente aggiunto, raccoglie il testimone da Margherita Cassano, prima donna a guidare la Cassazione, che il 9 settembre andrà in pensione per raggiunti limiti di età.
Una scelta non unanime
Come previsto, non c’è stata quell’unanimità auspicata dal Presidente della Repubblica. A sostenere D’Ascola sono stati i consiglieri di Area, Magistratura indipendente, Unicost e il laico Ernesto Carbone di Italia Viva. Mogini ha invece raccolto i voti dei togati e dei laici espressione del centrodestra.
A pesare anche le astensioni annunciate alla vigilia dai consiglieri indipendenti Roberto Fontana e Andrea Mirenda, critici verso il meccanismo delle nomine stabilito dal Testo unico sulla dirigenza giudiziaria. Una scelta contestata da parte di Unicost, che ha parlato di scorciatoia mediatica capace di indebolire il Csm e di dare argomenti a chi intende ridimensionare la magistratura.
Le parole del Capo dello Stato
Nel suo intervento, Mattarella ha espresso “apprezzamento” per l’operato di Margherita Cassano, sottolineando come abbia saputo interpretare “l’irrinunciabile autonomia e indipendenza della giurisdizione rispetto a ogni altro potere”. Un riconoscimento che il Capo dello Stato ha voluto suggellare con un’eccezione alla consuetudine di non partecipare alle votazioni.
Rivolgendosi al nuovo presidente, Mattarella ha ricordato che “il sapere giuridico di D’Ascola e la sua lunga esperienza gli consentiranno di guidare con efficacia la Corte, proseguendo nel percorso di rinnovata efficienza avviato dalla presidente Cassano”. Ha quindi invitato il Csm ad assicurare decisioni tempestive e trasparenti, “fondate su criteri al di sopra di divisioni di parte”.
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