“Occuparsi dell’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale negli studi professionali è la prossima sfida della legge professionale. Serve una norma che cominci a disciplinarne l’utilizzo al nostro interno, che guardi al futuro e non al passato. Le possibilità sono infinite, così come i rischi, ma non si può negare che si tratta di uno strumento che verrà sempre più utilizzato e potrà andare a vantaggio dei professionisti e dei cittadini”. Lo ha affermato Carlo Foglieni, presidente AIGA, chiudendo a Napoli i lavori del Congresso nazionale 2024 dell’associazione di categoria.
L’evento, al quale è intervenuto il viceministro alla Giustizia, Francesco Paolo Sisto, ha visto la presenza di Andrea Del Mastro Delle Vedove, sottosegretario alla Giustizia, che ha sottolineato: “Sul tema dell’IA, la priorità è tutelare la dignità degli avvocati e l’idea della giurisprudenza per come l’abbiamo conosciuta fino ad oggi. In questo senso, mi preme evidenziare il ruolo irrinunciabile della giovane avvocatura nel delineare l’avvocato di domani: tutela per gli avvocati monocommittenti, riforma del percorso di studi volta a valorizzare l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro, coinvolgimento dell’associazione nella scrittura delle leggi sono gli obiettivi di un esecutivo che vuole governare insieme alle categorie”.
Luigi Maruotti, presidente Consiglio di Stato, ha dichiarato: “I rapporti tra l’avvocatura e la giustizia amministrativa si caratterizzano per una costante collaborazione, intercorsa fin dalla fine dell’Ottocento. Sono rapporti sereni perché tutti mirano al rispetto del principio di legalità. Nel prossimo futuro si potrà lavorare insieme per erigere nuove norme sulla base di un format semplice e di grande modernità, che agevoli il lavoro degli avvocati”.
Per Giuseppe Santalucia, presidente ANM: “L’indispensabilità del ruolo dell’avvocato sia dentro il processo che fuori, nella difesa dei diritti, è un principio sacrosanto della nostra democrazia liberale che non credo possa essere messo in pericolo. Giusto che oggi l’avvocatura rifletta sulla formazione e sull’accesso alla professione: quando la società diventa più complessa e soggetta a cambiamenti rapidi, occorre che le professioni intellettuali stiano al passo coi tempi”.
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