Carmelo Miano, il 24enne siciliano arrestato con l’accusa di aver violato i server del Ministero della Giustizia e di alcune Procure, deteneva le password di 46 magistrati, tra cui i procuratori di Perugia e Firenze. Le indagini, condotte dalla Procura di Napoli, hanno rivelato che Miano ha effettuato una serie di hacking per mesi.
Durante l’udienza dinanzi ai giudici del Riesame di Napoli, è emerso che l’hacker avrebbe anche avuto accesso alla rete informatica del Ministero. L’avvocato di Miano, Gioacchino Genchi, ha richiesto la scarcerazione del suo assistito, sottolineando che tra le informazioni rubate vi erano anche gli account email dei magistrati che lo stavano indagando. Tuttavia, la Procura si è opposta sia alla scarcerazione che al trasferimento del caso a Perugia, chiedendo invece la conferma della detenzione dell’indagato.
Iscriviti al canale Telegram di Servicematica
Notizie, aggiornamenti ed interruzioni. Tutto in tempo reale.
LEGGI ANCHE

Tutela dei dati personali e minacce alla salute pubblica
Cosa lega il Coronavirus alla tutela dei dati personali? Semplice. Mentre giornali, web e tv rigurgitano articoli e servizi a non finire su salute, regole…

Obbligo formativo per gli avvocati nel 2025: le nuove regole
Il CNF conferma la formazione annuale con almeno 15 crediti, mantenendo la possibilità di acquisirli interamente online.

Omessa restituzione di documenti: illecito deontologico permanente
Il Consiglio Nazionale Forense chiarisce il termine di prescrizione per la violazione dell’art. 33 cdf