Ci sono 333 organizzazioni certificate con il processo Family audit, pensato dalla Provincia autonoma di Trento ed esteso a tutta la nazione, insieme al Dipartimento per le politiche della Famiglia di Palazzo Chigi. Si tratta, nel dettaglio, di 208 aziende private e di 125 società partecipate o pubbliche.
197 di queste sono in Trentino Alto Adige, 58 in Veneto, 24 in Lombardia e 12 rispettivamente in Emilia-Romagna e in Puglia. Nelle altre regioni deve ancora arrivare l’apposito bollino che attesta che un’organizzazione è attenta all’equilibrio vita privata-lavoro dei propri dipendenti.
Iscriviti al canale Telegram di Servicematica
Notizie, aggiornamenti ed interruzioni. Tutto in tempo reale.
Dall’agosto del 2016 ogni Regione può attivare volontariamente un percorso che si rivolge ad aziende ed enti locali, fornendo il know-how e l’assistenza tecnica necessari. Inoltre, esiste la possibilità di affidarsi a valutatori e a consulenti iscritti all’albo degli auditors.
Per riuscire ad ottenere questa certificazione, un’azienda deve sottoporsi ad un processo di auditing, con costi che variano a seconda delle dimensioni dell’organizzazione, in parte coperti dall’attivazione di un contributo regionale.
Il processo di certificazione dura tre anni e sei mesi, e deve passare attraverso il coinvolgimento attivo del personale, con un’indagine interna dei fabbisogni dei dipendenti.
La conferma del certificato, invece, prevede una cadenza annuale, e l’organizzazione dovrà procedere con l’aggiornamento del piano aziendale così come del modello di rilevazione dei dati e la visita di valutazione.
In Trentino, la normativa locale prevede come le organizzazioni certificate della Provincia possano riconoscere strumenti di premialità, quali la concessione di una maggiorazione a livello di alcuni contributi pubblici oppure l’attribuzione di punteggi aggiuntivi negli appalti.
Si studia anche l’ipotesi di introdurre un premio legato ai tempi di pagamento della PA a favore di tali aziende.
9Mesi – Family Ranking
Anche il Forum nazionale delle associazioni familiari crede nell’importanza di un bollino family friendly. Infatti, insieme alla Luiss sta tentando di mettere a punto un sistema di certificazione chiamato «9Mesi – Family Ranking».
Si sta ancora studiando il modello di survey interna che servirà per poter mappare le pratiche interne all’organizzazione, al fine di accompagnarla per definire una policy aziendale per la promozione della natalità.
Spiega Adriano Bordignon, presidente del Forum: «Sarà uno strumento utile per verificare quali azioni e attenzioni le aziende mettono in campo per il loro personale e le loro famiglie». In piena crisi demografica, con le aziende che fanno fatica a trovare manodopera, la certificazione di queste azioni potrebbe aiutare parecchio.
LEGGI ANCHE:
Caso Delmastro: per il Ministero della Giustizia l’imputazione coatta è da riformare