ROMA, 21 febbraio – “Per dimostrare l’inutilità della separazione delle carriere, basta osservare la vicenda processuale che si è conclusa con la condanna in primo grado del sottosegretario Delmastro. Alla richiesta di archiviazione del pm un giudice ha ordinato l’imputazione, ed alla richiesta di assoluzione di un pm il Tribunale ha pronunciato condanna. Questo dimostra, come l’Anm sostiene da sempre, che il pm può chiedere l’assoluzione, nonostante la sua carriera non sia separata da quella del giudice, e che il giudice non è succube del pm”. Ad affermarlo è la Giunta esecutiva centrale dell’Associazione nazionale magistrati.
“Siamo, invece, sconcertati – prosegue la Giunta – nel constatare che ancora una volta il potere esecutivo attacca un giudice per delegittimare una sentenza. Siamo disorientati nel constatare che il ministro della Giustizia auspica la riforma di una sentenza di cui non esiste altro che il dispositivo. Sono dichiarazioni gravi, non consone alle funzioni esercitate, in aperta violazione del principio di separazione dei poteri, che minano la fiducia nelle istituzioni democratiche”.
Iscriviti al canale Telegram di Servicematica
Notizie, aggiornamenti ed interruzioni. Tutto in tempo reale.
LEGGI ANCHE
Cassa forense: le nuove aree digitali per avvocati e famiglie
L'ente previdenziale degli avvocati compie un passo significativo verso l'innovazione digitale, introducendo nuove funzionalità online per semplificare la gestione delle posizioni e migliorare l'accesso ai…
Approvato l’emendamento di Forza Italia che cancella il vincolo per gli ex amministratori locali: potranno accedere a incarichi dirigenziali anche senza concorso. Il governo smonta…
Cassa forense: nuovi codici tributo F24
Avvocati, attivi i nuovi codici per il pagamento dei contributi tramite F24 Da oggi, 15 settembre 2021, sono attivi due nuovi codici tributo per i…
