A Mestre per vendere un gelato, una pizza o un paio di scarpe, può capitare di dover conoscere qualche parola di bengalese. È il segno di una trasformazione silenziosa che sta cambiando il volto di alcuni quartieri della città. La comunità originaria del Bangladesh, ormai tra le più numerose del Veneto, ha raggiunto numeri tali da spingere sempre più commercianti italiani a cimentarsi con una lingua lontana, ma diventata necessaria per dialogare con clienti e vicini di casa.
Il fenomeno
In certe zone, come quelle attorno alla stazione o al quartiere Marghera, i bangladesi sono la presenza prevalente. Non si tratta solo di botteghe etniche: dal gelataio al negozio di abbigliamento, sono diversi gli esercenti italiani che raccontano di aver imparato espressioni di base per accogliere e servire meglio la clientela. Persino le scuole si sono mosse: all’istituto Giulio Cesare è stato attivato, fuori orario scolastico, un corso di lingua bengalese con il supporto del consolato.
La comunità
Secondo le stime, a Mestre vivono oggi oltre 10mila persone di origine bangladese, con una crescita vertiginosa rispetto al 2016. Molti lavorano nella cantieristica, nella ristorazione e nei servizi, contribuendo a ridisegnare il tessuto urbano ed economico.
Le reazioni
Non tutti però accolgono questo cambiamento con entusiasmo. Sui social abbondano i commenti critici: c’è chi parla di “integrazione al contrario” e sostiene che dovrebbero essere gli stranieri a imparare l’italiano, non viceversa. Alcuni esponenti politici locali, come la senatrice leghista Anna Maria Cisint, sottolineano i rischi di una presenza giudicata “sproporzionata” in alcune aree. Altri, come il senatore veneziano Raffaele Speranzon, invitano invece a non cedere a facili allarmismi, pur ammettendo che servono regole chiare per garantire una convivenza equilibrata.
Un mutamento culturale
Al di là delle polemiche, il fenomeno racconta una mutazione urbana: intere strade e piazze si sono trasformate in microcosmi che richiamano atmosfere di Dacca, con insegne, negozi e mercati che rispecchiano le tradizioni d’origine. Per alcuni un segno di vitalità multiculturale, per altri il simbolo di una perdita d’identità.
Iscriviti al canale Telegram di Servicematica
Notizie, aggiornamenti ed interruzioni. Tutto in tempo reale.
LEGGI ANCHE
Stretta sul sequestro dei cellulari: ecco le novità
Arriva una nuova riforma sul sequestro dei telefoni cellulari. L’autorizzazione arriverà dal Giudice per le indagini preliminari, e non dal pubblico ministero, che potrà autorizzare…
Patente digitale al via: disponibile per tutti dal 4 dicembre
Questa novità prevede che la patente digitale abbia valore legale e possa essere mostrata alle forze dell'ordine in caso di controllo.
Nuovo codice etico per i commercialisti: equo compenso e social media al centro
Il Consiglio nazionale dei commercialisti ha approvato il nuovo Codice deontologico che entrerà in vigore il 1° aprile. Il testo aggiornato è il risultato di…
