“I magistrati italiani, come dimostrano le mobilitazioni di questi ultimi mesi, sono profondamente preoccupati dalla riforma costituzionale che mette a rischio l’autonomia e l’indipendenza della magistratura, ma soprattutto i diritti di tutti i cittadini italiani. Quella che viene messa a repentaglio è la nostra architettura istituzionale”. Così il presidente dell’Anm Cesare Parodi.
“L’Anm ha cercato in tutti modi un proficuo confronto con il governo e con le istituzioni, incontrando il ministro e gruppi parlamentari e dimostrando un’assoluta apertura verso la soluzione di problemi fondamentali dell’architettura costituzionale del Paese. In questo senso vi è stato ascolto ma nessuna forma di concreto dialogo o apertura ed è quindi ingiusto ritenere e riferire che Anm non abbia dimostrato la massima apertura verso la ricerca di soluzioni ottimali nell’interesse dei cittadini”.
“Il caso Palamara? E’ stato un caso scoperto dalla magistratura, e su cui la magistratura ha agito con durezza. Prima della conclusione del processo che lo riguarda l’Associazione nazionale magistrati lo ha espulso. Se il ministro è a conoscenza di altre circostanze intervenga con immediatezza, utilizzando il potere disciplinare di cui è titolare”, conclude Parodi.
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