Redazione 9 Giugno 2025

Indagini digitali, stretta sui colossi del web: nuovo disegno di legge in Senato

ROMA — Arriva una svolta nelle indagini informatiche e nella regolamentazione dei servizi digitali. Nella seduta del 29 maggio 2025 il Senato ha ufficialmente annunciato la presentazione del disegno di legge n. 1505, che introduce rilevanti modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e al decreto legislativo 231/2001 in materia di collaborazione obbligatoria degli intermediari digitali nelle indagini giudiziarie.

Dal Regolamento europeo alla normativa nazionale
Il provvedimento prende le mosse dal Regolamento UE 2022/2065, che disciplina il mercato unico dei servizi digitali e prevede per le piattaforme online l’obbligo di cooperare con le autorità nazionali nella rimozione di contenuti illegali. Tuttavia, secondo quanto evidenziato nella relazione tecnica al disegno di legge, l’esperienza pratica avrebbe dimostrato che le disposizioni europee, da sole, non bastano a garantire l’efficacia delle indagini, lasciando margini di impunità e ritardi nelle inchieste.

Le principali novità: log, reati specifici e sanzioni agli enti
Il testo prevede tre interventi distinti:

  1. Codice di procedura penale — Viene introdotto l’articolo 248-bis, che disciplina la richiesta obbligatoria di consegna ai prestatori di servizi intermediari dei cosiddetti file di log, ovvero i registri digitali delle operazioni svolte dagli utenti su dispositivi elettronici, fondamentali per tracciare attività sospette o illecite.

  2. Codice penale — Nascono i reati specifici di inottemperanza dolosa (art. 378-bis) e di agevolazione colposa (art. 378-ter) all’obbligo di collaborazione, con pene graduate a seconda della gravità e delle conseguenze dell’omissione. Prevista inoltre la giurisdizione italiana anche per fatti commessi all’estero, se collegati a procedimenti penali nel nostro Paese.

  3. Responsabilità degli enti — Si aggiorna anche il decreto legislativo 231/2001 con l’introduzione dell’articolo 25-decies.1, che sancisce sanzioni pecuniarie e interdittive per le società e le piattaforme digitali i cui dipendenti o rappresentanti si rendano responsabili dei nuovi reati, quando ciò avvenga nell’interesse dell’ente.

Verso un controllo più efficace del cyberspazio
Il disegno di legge segna un deciso cambio di passo nella regolamentazione dei rapporti tra autorità giudiziaria e giganti digitali, ponendo fine a una zona grigia normativa che spesso ostacolava le indagini in ambito informatico. Se approvato, il provvedimento renderà obbligatoria una più incisiva collaborazione dei soggetti digitali operanti sul mercato italiano ed europeo, a tutela della legalità e della sicurezza collettiva.


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